Trekking al femminile: il network delle donne camminatrici

La Rete delle donne in cammino è una comunità con più di 100mila follower. Donne unite dalla passione per i cammini, declinata al femminile

trekking al femminile

TREKKING AL FEMMINILE

La Rete delle donne in cammino, con un’attivissima pagina Facebook seguita da più di 100mila follower, unisce tutte le esperienze, bellissime, di donne che si mettono in marcia. Non importa dove: se in bellissimi sentieri di montagna o nelle periferie delle città. Perché l’importante è guardare le cose da un’altra prospettiva, provare emozioni e condividerle. Con altre donne che hanno scelto di camminare per scoprire il mondo. Nasce così la “Rete delle Donne in Cammino”, un network di appassionate di trekking che si propone di tenere insieme i percorsi, le associazioni e le avventure del grande esercito delle scarpette da ginnastica che a piedi percorrono sentieri, marciapiedi e stradine di campagna.

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RETE DELLE DONNE IN CAMMINO

Presentata a Milano in una giornata più che simbolica, l’8 marzo, la rete che unisce le instancabili camminatrici di tutt’Italia prende spunto da una riflessione attenta sullo sguardo femminile verso il mondo, e sulla necessità di portarlo in un’attività che nell’immaginario collettivo è prettamente maschile: se si pensa all’escursionismo e al trekking, infatti, troppo spesso lo si declina al maschile. E invece c’è la necessità concreta di pensare, e concepire, sentieri sicuri, accoglienti, fatti per poter essere percorsi dalle donne, anche con i bambini e le bambine ad accompagnarle. Percorsi per famiglie, e non solo, secondo i principi della mobilità dolce e del turismo green ed eco-sostenibile.

Progettare il mondo a misura di donna è proprio la sintesi del progetto, che ha valenza e respiro nazionale, e che è stato illustrato da una delle ideatrici e delle promotrici, Ilaria Canali.
Ilaria, che a Roma, dove vive, coordina una serie di cammini urbani dedicati alle periferie, che si chiamano “periferia delle meraviglie”, è già molto attenta ai temi della sostenibilità ambientale, lavorando nella comunicazione green da tanto tempo, ma confida che alla rete possano avvicinarsi anche altre piccole associazioni di promozione culturale e turistica, enti pubblici e private cittadine.

Fare rete, infatti, significa proprio questo: connettere le esperienze esistenti, ispirarne di nuove, permettere ad esse di contare nei processi decisionali. Di avere voce in capitolo nella gestione, la progettazione, la creazione di sentieri rosa ma anche e soprattutto nelle attività di sensibilizzazione ed educazione dei più piccoli e delle più piccole ad un turismo consapevole e “diverso”,nonché all’attenzione verso l’ambiente che diventa un modo per riflettere su di sé.

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RETE NAZIONALE DELLE DONNE IN CAMMINO

Non serve essere grandi atlete, occorrono qualità diverse per iniziare a camminare: curiosità, in primis, e poi voglia di mettersi in gioco, di scoprire nuovi angoli di mondo ma soprattutto scoprire se stesse. Perché, come spiega l’altra coordinatrice del network, la guida ambientale escursionistica Cristina Menghini, presidentessa dell’associazione “Camminando sulla via Francigena”. Con più di 30mila kilometri di strada sotto le suole, Cristina è una delle blogger più influenti nel mondo del trekking al femminile, animata da una forte passione, innanzitutto, e da un conseguente attivismo verso l’ambiente e tutto ciò che gli ruota attorno.

Per questo, consiglia alle donne che decidono di avvicinarsi all’escursionismo, di sintonizzarsi con se stesse prima che con l’ambiente circostante: ogni camminata è sia un viaggio verso qualche posto sia un viaggio dentro il proprio vissuto, le proprie emozioni e le proprie paure, che sia la Via Francigena o una passeggiata in montagna con il cane.

Il trekking al femminile, poi, può essere un importante strumento di empowerment, che le donne possono e devono utilizzare per rafforzare autostima e forza: non soltanto fisica. Camminare è una sfida ai propri limiti. Occorre una grande resistenza alla fatica, certo, ma anche alla voglia di cedere ai ritmi forsennati della competizione e degli automatismi di ogni giorno.
Rallentare, quando tutti direbbero di accelerare.

Questo perché, nel camminare, ciò che è  importante non è l’agonismo, quanto piuttosto l’introspezione, la lentezza in opposizione alla velocità vorace. E la pazienza, in un mondo che troppo spesso ce la fa perdere.

(Immagine in evidenza e a corredo del testo tratta dalla pagina Facebook di Rete Nazionale Donne in Cammino)

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