Potrebbe essere la splendida trama per un film di Frank Capra, quello di La vita e’ maravigliosa che rivediamo in televisione ogni Natale. Un novello James Stewart (magari Tom Hanks), con la bacchetta magica ferma di colpo la vita frenetica di una grande citta’ e fa un bizzarro annuncio alla popolazione: Attenzione, a causa della Grande Crisi, i vostri soldi non valgono piu’ nulla. Da adesso in poi dovrete arrangiarvi con quello che avete: casa, abiti, auto, scorte in frigorifero. Ma tra un mese, chi sapra’ passare dallo spreco alla sobrieta’ senza perdere il buon umore, sara’ eletto nuovo sindaco. Il film non c’e’ ancora, ma in realta’ ne siamo tutti attori protagonisti. E il problema di far buon viso a cattivo gioco sta pero’ facendo nascere una nuova categorie di persone: possiamo chiamarli quelli del bicchiere mezzo pieno oppure i signori per forza, ma in ogni caso sono sempre piu’ numerosi coloro ce si ribellano all’andazzo di stracciarsi le vesti e sbracare nell’autocommiserazione. Senza aver letto una riga dell’aurea mediocritas di Orazio, stanno scoprendo che un po’ di sobrieta’ fa addirittura status e che e’ meglio ispirarsi ad un nobile decaduto che a Dolce e Gabbana.
Per non sentirsi neobarboni, basta aggiustare il tiro del proprio quotidiano: la prima mossa e’ quella di aprire l’armadio dei vestiti: scoprirete che avete abiti, camicie, golf e scarpe che basteranno non solo a voi, ma i vostri figli e ai vostri nipoti. Poi scendete in garage e date un’occhiata alla macchina: se non e’ un rottame, cominciate a fare quello che non avete mai fatto negli anni passati, tenendola in ordine, pulita, senza cd che ballano sui sedili e mazze da golf che fanno bella mostra nel vano bagagli. Un’automobile lustra e ordinata e’ molto piu’ chic di un mega Suv inzaccherato dal fango di Cortina. Se invece la macchina e’ in fin di vita, approfittate senza vergogna di sconti, incentivi ed eco vantaggi, comprando non quella che vi fa apparire cio’ che non siete piu’, ma neppure quella da terzo mondo: e’ meglio una Delta di una Panda, ma e’ molto meglio una Panda di una Dacia. E, gia’ che ci siete, date un altro colpetto di piccone ai consumi non piu’ in voga: anziche’ avere un abbonamento alle Tv satellitari o digitali anche per la seconda casa, disdicetelo e sobbarcatevi l’immane fatica di portare avanti e indietro la smart card dalla citta’: sono mille euro in meno all’anno trovati senza colpo ferire. Per costruirvi l’aplomb della persona che stringe la cinghia ma non usa lo spago per tenere su i pantaloni, avete mille altre carte a disposizione.
E’ inutile punirsi passando dalle vacanze alle Maldive alla pensione due stelle di Igea Marina: potete andare in vacanza a Marina di Pietrasanta anziche’ a Forte dei Marmi (3 km di distanza e prezzi dimezzati). Se uscite con lei per farle dire si’, non e’ necessario farle digerire una tragica trattoria fuoriporta e neppure accendere un mutuo per l’ultimo ristorante malese che va per la maggiore: scovate un posto classico, dove si cena bene e la nouvelle cuisine non sanno nemmeno cosa sia. E, meglio ancora, riscoprite gli inviti a casa, per un brunch, una merenda, un happy hour rinforzato, non a base di canape’ vietnamiti, ma di tartine e suppli’ molto raffinati, orgogliosamente preparati da voi. E la vostra casa sembrera’ piu’ cool se al posto di soprammobili di design da Moma della mutua, rispolvererete foto di famiglia, ninnoli vissuti e un grande mazzo di fiori di campo a centro tavola. Bisogna poi non cadere nella grande trappola del radicalismo chic di ritorno. Questa componente molto forte della nostra societa’ oggi dovrebbe fregarsi le mani, perche’ in teoria, tornano in auge i suoi comportamenti: abbigliamento finto casual, libri al posto della tv, vacanze intelligenti, guerra al consumismo e soprattutto discorsi catastrofistici. In realta’ e’ un pauperismo di maniera che ha sempre infuso grande noia a chi non lo condivide: essere felici perche’ le cose vanno male, e’ come tagliarsi gli attributi per fare dispetto alla moglie.
Oggi essere in sintonia coi tempi vuol dire soprattutto non parlare sempre di soldi e di affari, limitare al massimo le parolacce, non tenere in tasca rotoli di 50 euro da esibire quando si compra il giornale, evitare di andare in palestra quando si puo’ tenere in casa un tapis roulant, offrire champagne quando si e’ in pochi e spumante quando si e’ in tanti, non regalare alla moglie una settimana in beauty farm, ma in una attrezzatissima gasthaus coi fiocchi sulle Alpi svizzere, non promettere il seno nuovo per la maturita’ della figlia, ma una full immersion in un campus americano, e cosi’ via: spendendo meno, ma non rinunciando a nulla. E chi vuole cercare un testimonial di questi stili di vita, puo’ ispirarsi a al regista-playboy francese Roger Vadim, considerato il minimalista piu’ elegante del 900. Un episodio per tutti: dopo avere lasciato Brigitte Bardot per Catherine Deneuve, e la Deneuve per Nathalie Delon, ando’ all’attacco di Jane Fonda. La prima sera – era solito raccontare Vadim – potevo andarla a prendere con la mia Ferrari California o con la scassata 2 Cavalli che usavo a St-Tropez. Scelsi la seconda, perche’ la vita e’ fatta anche di piccole sfide.