
SEVERITÀ NELL’EDUCARE –
Ho letto con attenzione i risultati di una ricerca fatta da Viacom e Nickelodeon in 19 paesi del mondo, tra i quali l’Italia, con il coinvolgimento di quasi 4mila famiglie, per fotografare come sta cambiando l’educazione dei figli. La novità sostanziale, mi pare di capire, è la seguente: torna la severità. E tornano anche le gerarchie e il rispetto dei ruoli, laddove ci eravamo abituati a trasformare il padre in un amico.
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SEVERITÀ EDUCAZIONE FIGLI –
E’ ancora presto per dire se siamo davvero di fronte a una svolta, ma certo il cambiamento è molto forte. Se ieri la parola d’ordine con i figli era «certo che puoi», ora è diventata «adesso basta». Otto genitori italiani su dieci dichiarano di essere favorevoli (e in qualche modo di incentivare) all’indipendenza dei figli, ma sentono il dovere di esercitare un controllo diretto su alcuni aspetti della loro vita. Gli studi, le amicizie, le uscite serali. In pratica i nuovi genitori tendono a vietare più cose rispetto alla precedente generazione, e pongono dei limiti anche allo strumento del negoziato familiare che non viene più considerato un percorso obbligato per mantenere in equilibrio genitori e figli. Due particolari mi hanno colpito, a proposito di nuova severità: il 60 per cento dei genitori italiani usa la voce alta come strumento di richiamo e di punizione. E ancora: in cima alle preoccupazioni di padri e madri c’è il rapporto dei figli con la tecnologia digitale che lascia perplessi, per la quantità di ore passate con i gadget elettronici, i genitori. Infine, è da tenere presente che il cambio di passo registrato dalla ricerca riguarda una nuova generazione di genitori, i Millennials, ovvero i nati a cavallo del nuovo secolo. E sono loro, come sappiamo, il motore del cambiamento dei nostri stili di vita.