Riutilizzare il calore in eccesso dirigendolo dove serve è uno dei modi migliori per massimizzare l’efficienza energetica, ridurre gli sprechi e pagare meno. E per rispettare l’ambiente, soprattutto, utilizzando la minore quantità possibile di combustibili fossili ed eco-impattanti.
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RISCALDARSI CON LA METROPOLITANA
Pensiamo alle città: quante volte in inverno ci imbattiamo in luoghi dove il riscaldamento è massimo?I supermercati, gli ospedali, le scuole, gli uffici, e la metropolitana. La sfida è riuscire a recuperare il calore in eccedenza piuttosto che sprecarlo, col duplice effetto di tagliare le emissioni di carbonio e aiutare le persone a stare al caldo a un costo accessibile. Terreno di sperimentazione è proprio la metropolitana.
A Londra, infatti, il progetto Heat from the Tube mira a riciclare il calore in eccesso della metro per riscaldare in modo green e più economico uffici, case e scuole del circondario, tramite condotti di ventilazione e pompe di calore di ultima generazione.
Progetto unico nel suo genere, il primo ad essere pensato e sperimentato, al momento interessa la zona nord di Londra, soprattutto il quartiere di Islington, lambito dalla Northern Line, la linea nera della metropolitana londinese che si estende per 58 km lungo il territorio della metropoli britannica.
RICICLARE CALORE IN ECCESSO PER RISCALDARE
La sperimentazione nasce anche dalle lamentele dei passeggeri che spesso hanno evidenziato l’eccessivo calore dei loro tragitti in metro, nonché dalla constatazione che in città ci sono davvero delle zone più riscaldate di altre: prendendo dove si sta più caldi un po’ di riscaldamento in eccesso è possibile pareggiare il dislivello con le zone più fredde, offrendo riscaldamento e calore meno costoso e amico dell’ambiente. Soprattutto, non sprecando: circa la metà dell’energia utilizzata nel Regno Unito è destinata al riscaldamento, e viceversa un terzo delle emissioni deriva dagli impianti di riscaldamento.
Secondo stime della società Ramboll, incaricata di progettare la rete di teleriscaldamento, a Londra esiste un’eccedenza di calore tale da riuscire a fare fronte al 38% del fabbisogno, per cui sarebbe sciocco non sfruttare luoghi super produttori di calore, come ad esempio le miniere in disuso, le fabbriche o i grandi capanni industriali, di cui la città è piena.
Il quartiere di Islington, per altro, è già luogo di sperimentazione di progetti che puntano ad abbattere l’utilizzo dei combustibili fossili, un piano che dovrebbe rendere la città a emissioni quasi zero nei prossimi anni: 850 case sono già riscaldate con un sistema innovativo di energia e gas combinati.
Chissà che il progetto Heat from the Tube non possa diventare volano di esperimenti simili anche nelle nostre città.
COME NON SPRECARE ENERGIA:
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