Come parlare ai bambini per farsi ascoltare

Leggere favole e racconti. Comunicare costantemente. Una ricerca irlandese dimostra che così aumentano le capacità comunicative dei bambini

Parlare per farsi ascoltare. Non solo per imporre un ordine, o dare una regola. La comunicazione con i bambini non è banale, non esiste un manuale per regolarla, è tutto è nelle mani della sensibilità dei genitori. Chiamati a rendere efficace il loro modo di parlare, trovando qualsiasi varco per dialogare con i bambini, anche quando sono molto piccoli, e condividere un linguaggio comune. E in questo percorso, la lettura sembra avere un ruolo fondamentale.

COME PARLARE AI BAMBINI

Come rileva una ricerca pubblicata dalla Oxford University Press, la maggior parte dei genitori smette di leggere le favole ai propri figli quando questi ultimi raggiungono i 7 anni. Un errore e uno spreco tenuto conto dell’elevato valore educativo delle fiabe.

Leggere insieme ai bambini i racconti sugli animali, sulla natura e così via, stimola infatti la loro fantasia e le loro capacità intellettuali e soprattutto permette ai genitori di rafforzare il legame con i propri figli e condividere con loro un momento di svago.

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COME SI PARLA CON I BAMBINI?

Ma, accanto alla lettura, vi è un’altra attività che favorisce ulteriormente lo sviluppo delle capacità cognitive dei più piccoli e migliora le loro capacità comunicative: parlare loro costantemente. È quanto emerge da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’UK Economic and Social Research Institute e dell’Università di Limerick in Irlanda e svolto intervistando i genitori di quasi 8mila bambini di soli 9 mesi.

Attraverso le risposte delle mamme e dei papà riguardo il tipo di attività educative e comunicative portate avanti con i propri piccoli, i ricercatori sono giunti alla conclusione che parlare continuamente ai bambini durante il corso della giornata, ad esempio mentre si svolgono i lavori domestici, aumenta le loro capacità comunicative e di risolvere i problemi.

COME COMUNICARE CON I BAMBINI

Mentre la lettura aumenta la conoscenza di nuove parole e sviluppa nei piccoli un’attitudine positiva nei confronti dei libri, l’abitudine a parlare loro di continuo aumenta ancora di più la loro capacità di comunicare e risolvere le diverse situazioni che di giorno in giorno si verificano.

Tanti motivi importanti quindi per conversare con i propri figli e coinvolgerli nella conversazione fin da piccolissimi, e non smettere di leggere loro le fiabe.

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COME I BAMBINI IMPARANO A PARLARE?

I bambini, quando sono molto piccoli, imparano a parlare attraverso tre strumenti di apprendimento: i suoni, le parole, i gesti. Ecco perché anche una canzoncina può avere un effetto importante, ed entrare nella testa del bambino fino a dargli la piena conoscenza di qualche parola. Le parole devono essere trasferite per gradi, e anche qui è importante che il bambino le possa assorbire sentendole pronunciare più volte. Infine, i gesti: sono decisivi per accompagnare suoni e parole.

COME PARLARE A UN BAMBINO DI DUE ANNI?

I due anni sono una tappa importante nella crescita del linguaggio dei bambini. E’ il momento nel quale il vocabolario del piccolo (o della piccola) inizia ad arricchirsi, a vista d’occhio. Come farlo lievitare? E come tenere alto il livello di comunicazione con loro? Gli strumenti più adatti sono: i giochi, le canzoni e in generale la musica, la lettura, la mimica facciale. In questa fase sono utili, da non sprecare, l’uso dei numeri, dei video, dei cartoni e di filmati che abbiamo a che fare con la natura e in particolare con gli animali. Dopo, attorno ai 3 anni, arriva il momento dei giochi di società.

QUANDO PREOCCUPARSI SE UN BAMBINO NON PARLA?

Non bisogna essere paranoici con la comunicazione dei bambini. Alcuni sono più discreti, riservati, timidi. E iniziano a parlare con un certo ritardo, ma questo non significa che non comunicano o, peggio, non capiscono. Lo sviluppo del linguaggio dei bambini inizia tra i 2 e i 3 anni: con la prima tappa, il numero delle parole prodotte sono almeno 50; con la seconda il perimetro del linguaggio del bambino si allarga, e di molto. E soltanto da questo momento, e ancora meglio attorno ai 4 anni, dobbiamo iniziare a preoccuparci se il linguaggio del bambino è troppo povero.

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