Taufrish: in Alto Adige 100 ettari di orto collettivo dei ristoratori di Campo Tures

Si riforniscono così di prodotti naturali e genuini, a chilometro zero, per i loro clienti. E sognano di trasformare Campo Tures nella "dispensa di tutti i cittadini".

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Stefano Tures non è soltanto un albergatore che pratica la vera sostenibilità, e la considera una bussola, innanzitutto per la sua attività economica, ma è innanzitutto un visionario, che ha un sogno: organizzare a Campo Tures, (in tedesco Sand in Taufers) in Südtirol- Alto Adige, nella Valle Aurinaun gigantesco orto collettivo che diventi la dispensa naturale e comune dei cittadini della zona.

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Stefano Tures (Fonte: www.drumlerhof.com)

Tutto nasce attorno all’albergo Drumlerhof che la famiglia di Stefan ha trasformato in una sorta di laboratorio della sostenibilità applicata, sul territorio, al turismo e all’agricoltura. Sulla tavola dei clienti arrivano solo prodotti locali, a chilometro zero, e questo vale anche per la carne e i suoi derivati. L’intero albergo è riscaldato con un impianto a biomasse, senza l’uso di combustibili di origine fossile. Le stanze sono arredate con legno della regione, cirmolo o pino. E all’interno di un progetto da turismo sostenibile è prevista anche una riduzione al minimo indispensabile degli sprechi e dei rifiuti.

Partendo dall’albergo e dai suoi clienti, Stefani Fauster ha fatto poi il grande passo e ha creato la comunità Taufrisch, un gigantesco orto collettivo su una superficie di circa 100 ettari sui quali vengono coltivati ortaggi tradizionali (patate, insalate, carote, etc..) ma si recuperano anche antiche coltivazioni. Per esempio, le foglie di ravanelloutilizzate poi non solo per le radici delle piante, ma anche come verdura per preparare un pesto naturale o una tipica insalata della zona.  Stesso discordo per i germogli di pisello, le foglie di broccolo, e le radici di cavolo nero.

La gestione dell’orto collettivo è affidata a un’associazione che vede riuniti una decina di ristoratori e albergatori della zona: tutti si riforniscono attraverso i campi di Taufrish e offrono così ai loro clienti (che durante l’estate possono anche partecipare ai raccolti) prodotti freschi e naturali. I nomi dei soci si trovano sul blog Taufrish

Il prossimo passo è trasformare il progetto, ampliandolo anche ai residenti della zona, per trasformare l’orto collettivo Taufrish, come dice Stefano Fauster, “nella dispensa naturale, a chilometro zero, dei cittadini di Campo Tures”.

Fonte immagine di copertina: L’orto “Taufrisch” / foto Kottersteger – Touring Club Italiano

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