Biomasse: cosa sono e come funzionano

In Italia valgono il 17 per cento dell’energia prodotta da fonti rinnovabili. Tutti i vantaggi e qualche svantaggio

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BIOMASSE

In un paese come l’Italia, ricco di risorse agricole, alimentari e marine, l’energia prodotta dalle biomasse è un patrimonio da non sprecare. Si tratta, infatti, di materiali di origine biologica, scarti, che attraverso procedimenti industriali possono produrre energia. Pulita e sostenibile

COSA SONO

In un pianeta dove urge impellente la ricerca di soluzioni per abbattere le emissioni di CO2 nell’atmosfera, la produzione di energia da fonti rinnovabili diventa la chiave per affrontare questa sfida. L’energia pulita è nota in particolare per gli impianti idroelettrici, il fotovoltaico e gli aerogeneratori che producono elettricità attraverso l’energia eolica. Eppure, negli ultimi decenni anche altre fonti rinnovabili hanno fornito elettricità al paese, ma quali? In Italia oltre al sole, al vento e all’acqua, sono state sfruttate anche risorse naturali conosciute come biomasse.

La biomassa è un composto organico prodotto da residui, scarti o parti vegetali e animali che attraverso un trattamento sono convertiti in combustibile ad uso energetico. Questa particolare fonte di energia pulita consente di generare elettricità abbattendo le immissioni di CO2 e riducendo l’uso di combustibili fossili. Le biomasse, inoltre, sono sostanze organiche, animali o vegetali in uno stato precedente alla fossilizzazione. Questo, infatti, consente di estrarre energia in maniera ecosostenibile. La biomassa si può definire quindi come una vera risorsa rinnovabile e un biocombustibile.

Le biomasse si differenziano in:

  • Liquide
  • Solide
  • Gassose

E possono contribuire in maniera attiva alla produzione energetica. Oltretutto, queste possono essere convertite in diverse forme a seconda delle caratteristiche fisiche della fonte rinnovabile.

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BIOMASSE LIQUIDE

Le biomasse liquide sono il prodotto di un trattamento che vede la materia organica sottoposta a spremitura, estrazione e raffinazione. La biomassa quindi è ricavata da un processo che converte il composto organico in liquido. E in seguito è utilizzabile per diversi scopi come per la produzione di:

  • Bioetanolo, un ricavato alcolico da fermentazione di biomasse
  • Biodiesel, composto da scarti animali e oli vegetali
  • Oli vegetali

Le biomasse liquide sono particolarmente utili per sostituire alcuni carburanti così da migliorare l’impatto ambientale. Tuttavia, le biomasse necessitano di tempo e di un piano dettagliato per ovviare al problema.

BIOMASSE SOLIDE

Fonti di energia pulita e rinnovabile, le biomasse solide sono materia organica trattata e convertita in biocombustibile in forma solida. La biomassa di questo tipo è in genere generata da:

  • Coltivazioni a scopo energetico, come la legna da ardere
  • Residui di origine forestale
  • Scarti agricoli, ossia potatura, rami, fogliame, vegetali vari
  • Residui zootecnici, derivanti da allevamenti e da fonti organiche
  • Elementi di scarto agro-industriale

La produzione di energia da biomassa è prevalentemente sfruttata attraverso la combustione del composto organico. Ma esistono anche altre modalità meno utilizzate.

per ottenere energia da biomasse è possibile anche usufruire di un processo di gassificazione. Questo consente di generare elettricità sfruttando la quantità di CO2 in forma gassosa. Inoltre, le biomasse gassose garantiscono un incremento della produzione di energia anche del 10-15 per cento superiore alle due precedenti.

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BIOMASSE IN ITALIA

Sono oltre sei milioni gli italiani che utilizzano le biomasse per i loro impianti di riscaldamento domestico. E le bioenergie rappresentano circa il 17 per cento della produzione di energia da fonti rinnovabili in Italia. Un numero importante, dunque. Al quale si aggiunge un altro dato che riguarda soltanto le biomasse solide: in tutta Italia si contano 23 impianti di questo genere con una potenza superiore a 5 MW, e l’intero settore occupa 5 mila addetti. Il settore è in continua espansione e nei prossimi anni nel paese si potrebbe assistere ad un incremento ulteriore.

Al contempo, sono in forte ascesa anche i biocombustibili legnosi che presentano evidenti vantaggi economici e ambientali. L’uso di biomassa legnosa infatti grazie anche a piccoli-medi impianti centralizzati, impianti di micro e mini cogenerazione, teleriscaldamento e calore di processo, ma anche a stufe di ultima generazione, garantisce un alto rendimento, efficienza energetica ed emissioni ridotte. Inoltre, queste consentono un maggiore risparmio sui costi di produzione rispetto a quelli fossili. Ad esempio, per produrre 1 MWh di energia attraverso biomasse legnose occorrono tra i 24 e i 72 euro. Al contrario, la stessa quantità di energia prodotta da fonti fossili oscilla tra i 103 e i 146 euro. Una maggiore crescita del settore aiuterebbe quindi l’Italia a diminuire il tasso di dipendenza dal combustibile fossile, ma anche a ridurre le forniture da altri paesi come dalla Russia.

VANTAGGI DELLE BIOMASSE

Dal punto di vista ecosostenibile, i vantaggi delle biomasse sono diversi e assolvono appieno il loro ruolo. Generare energia rinnovabile da biomassa consente di:

  • Utilizzare materia organica di scarto per produrre energia
  • Produrre energia pulita attraverso una combustione controllata
  • Sfruttare la fotosintesi e l’energia del sole trasferita nelle piante
  • Ricorrere a impianti a biomassa prossimi alle zone di coltura
  • Riutilizzare materiali di ricavo o sottoprodotti come fertilizzante
  • Usufruire di tecnologie convenienti e abbattere i costi di produzione energetica

Questo valido sistema è tuttavia da perfezionare e non è chiaro se in un futuro possa sostituire parte della produzione energetica in Italia e nel mondo.

SVANTAGGI DELLE BIOMASSE

L’energia rinnovabile ricavata dallo sfruttamento di biomasse ha dei limiti evidenti. Questa fonte di energia alternativa necessita di uno spazio considerevole. Infatti, per ottenere una produzione consistente di energia da biomasse sarebbe indispensabile sottrarre spazio ad agricoltura e pascoli limitando la produzione alimentare. Questo non solo provocherebbe una diminuzione nel settore agroalimentare, ma se effettuato in maniera errata, influirebbe negativamente anche sull’ambiente e sull’ecosistema. Pertanto, è necessaria una politica in grado di equilibrare l’offerta.

QUANTO COSTA UN IMPIANTO DOMESTICO A BIOMASSE

Un impianto domestico a biomassa può essere una stufa, un termoconvettore o una caldaia alimentata a:

  • pellet
  • briquette
  • legna
  • cippato

Eppure, per definirsi tale, i materiali devono aver subito un processo specifico. Infatti, non tutto il pellet e la legna da ardere rispetta gli standard per essere considerato biocombustibile. E questo dipende da una serie di fattori, tra cui:

  • Colture di origine
  • Processo di lavorazione del composto organico
  • Provenienza del materiale

Gli impianti domestici a biomasse possono avere costi differenti in base alla tipologia di riscaldamento utilizzato. I prezzi, compresi di manodopera, possono variare tra i:

  • 400 e i 2.000 euro per i generatori di calore
  • 1.000 e i 4.500 euro per i termoconvettori
  • Oltre i 4.000 euro per impianti con sistema radiante

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