Paghetta ai bambini: giusto o sbagliato?

Utile per responsabilizzare i figli. E per fare in modo che imparino il valore del denaro. Pericolosa perché spinge al fumo e all'alcol

paghetta ai bambini

PAGHETTA AI BAMBINI

Quando bisogna iniziare? Con quale importo? E con quale metodo? Ma soprattutto, è giusto dare la paghetta ai bambini? Molti genitori infatti non sono d’accordo sul regalare ai pargoli una determinata somma alla fine della settimana o del mese, perché temono che poi possano approfittarne e chiederne sempre di più. Altri, invece sono convinti che i soldi vadano spesi solo per beni di prima necessità o per delle importanti esigenze.

Ci sono, infine, genitori che si dichiarano favorevoli a concedere una somma fissa ai propri figli per soddisfare i loro desideri, ma solo dopo aver stabilito delle regole e dei limiti massimi ben precisi.

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A CHE ETÀ DARE LA PAGHETTA AI BAMBINI

Negli ultimi tempi i bambini ricevono la prima paghetta già all’età di sei-sette anni, quando iniziano la scuola primaria. Si tratta in genere di una piccola cifra per comprarsi un pacchetto di figurine o una merendina. Con l’aumento dell’età crescono i loro bisogni e anche le richieste di denaro. Si parte dai 5 euro per il cinema o una pizza fuori con la classe, poi sta ai genitori decidere se concedere ai figli qualche euro in più.

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IMPORTO PAGHETTA DEI BAMBINI

Secondo gli esperti, ai figli più giovani bisognerebbe dare circa 3 euro alla settimana per le spese operative (merende, biglietti autobus, ecc.), mentre per gli adolescenti si sale a circa 30 euro. Si tratta ovviamente di cifre indicative da calare poi nel reale contesto economico della famiglia. L’importante è trovare un metodo educativo per avvicinare i bambini al denaro, che sia seguito con convinzione e continuità.

PAGHETTA AI FIGLI: SI O NO

Prima di concedere la paghetta i genitori dovrebbero insegnare ai propri figli che i soldi non vengono regalati ma che si devono impegnare per guadagnarsi lo stipendio mensile. Concedere semplicemente la paghetta senza ricevere niente in cambio mette in moto un meccanismo che porta i bambini, ma anche gli adolescenti, a non avere rispetto per il denaro e a non porsi limiti di richieste.

Per guadagnarsi la paghetta i figli possono aiutare a casa nelle faccende domestiche o badare al vicino di casa anziano e accompagnarlo a fare la spesa. Importante è fare capire ai ragazzi che fanno parte di una società in cui devono rendersi utili e che il denaro va speso con responsabilità e moderazione.

LA PAGHETTA È DISEDUCATIVA?

La paghetta può essere diseducativa? E incentivare consumi rischiosi per gli adolescenti? Un gruppo di ricercatori dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e dell’università Cattolica di Milano ha studiato, su un campione di 989 quindicenni lombardi, la relazione tra la paghetta e cinque comportamenti a rischio: fumo, alcol, binge drinking, cannabis e gioco d’azzardo. Il risultato è stato che chi riceve la paghetta e può disporre di più di 10 euro a settimana ha una maggiore probabilità di assumere comportamenti a rischio. Si diventa, con la paghetta, più facilmente fumatori e consumatori di abitudini di alcolici.

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