Abiti usati e olio esausto: i cassonetti a Parma che arrivano sotto le case dei cittadini

Due progetti per fare ordine in queste particolari categorie di rifiuti. "Mettiti nei miei panni" per razionalizzare la rete di raccolta degli abiti. E i bidoni sul territorio per la raccolta dell’olio esausto

Abiti usati e olio usato. Il comune di Parma, con i suoi quasi 200mila abitanti, ha una raccolta differenziata che supera l’80 per cento. Ma non sembra intenzionato a fermarsi, come dimostrano alcuni progetti mirati, su specifiche tipologie di rifiuti.

METTITI NEI MIEI PANNI

La campagna Mettiti nei miei panni è stata lanciata dall’amministrazione comunale con l’obiettivo di mettere ordine nei cassonetti che contengono gli abiti usati. Quelli che poi, se ben smaltiti, possono essere riciclati ed entrare così nella catena commerciale dell’usato. Tutti i cassonetti selezionati per la raccolta di questo specifico rifiuto sono in aree fornite di impianti di videosorveglianza, e con questo dovrebbero essere evitati sia i furti sia episodi che danneggiano il decoro urbano del quartiere. L’idea è sempre quella di non sprecare un rifiuto, e prima che diventi un problema, fare in modo che i cittadini lo possano percepire come un’opportunità da cogliere senza complicarsi troppo la vita.

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CASSONETTI PER OLIO ESAUSTO A PARMA

Anche la seconda parte del progetto del comune di Parma è orientata a rendere più semplice la vita dei cittadini, rispetto allo smaltimento dei rifiuti, e a cogliere le opportunità che derivano dal riciclo di alcuni materiali. In questo caso parliamo degli oli esausti, quelli che, per esempio, si utilizzano per friggere l’olio. Scaricarli a casa, in bagno o nella stessa cucina, è uno spreco enorme: possono compromettere tutti gli apparati idrici e in particolare gli impianti di scarico. Bisogna metterli nei posti giusti. A Parma ci sono già quattro centri per la raccolta degli oli esausti, ma con il nuovo progetto l’amministrazione comunale ha voluto puntare a un avvicinamento dei punti di raccolta sul territorio. E così sono stati creati, in diverse zone della città, cassonetti destinati esclusivamente alla raccolta di olio esausto.

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CHE FARE DELL’OLIO ESAUSTO

I danni dell’olio esausto sono enormi non soltanto all’interno delle mura di casa. Anche all’esterno un cattivo smaltimento di questo liquido può creare molti problemi. Impedisce alle piante di nutrirsi, danneggia l’ambiente, mette a rischio la funzionalità delle fogne e dei depuratori. Un solo chilogrammo di olio esausto disperso si allunga in una superficie di 1.000 metri quadrati. Un vero mini-disastro ambientale. Al contrario, attraverso un corretto smaltimento, prima, e un buon riciclo industriale, dopo, l’olio esausto ha una seconda vita. E diventa, per esempio, bitume e biocarburante: prodotti sempre molto richiesti nella provincia di Parma.

“Mettiti nei miei panni” è candidato al Premio Non Sprecare 2021, nella sezione “Istituzioni”. Per candidare i vostri progetti, seguite le istruzioni fornite qui.

LE INIZIATIVE IN CONCORSO PER IL PREMIO NON SPRECARE 2021:

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