Negozi solidali abiti usati - Non sprecare
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Napoli, il negozio di abiti usati che con i ricavi finanzia progetti solidali sul territorio

Primo punto vendita del Sud Italia, fa parte del progetto “Share, Second Hand REuse”. Al suo interno vengono venduti vestiti in ottime condizioni che altrimenti andrebbero a finire tra i rifiuti. E tra i suoi dipendenti ospita 20 giovani, tra ex tossicodipendenti ed ex carcerati, per programmi di inserimento lavorativo

NEGOZI SOLIDALI ABITI USATI

Vendere abiti usati, ancora in perfette condizioni, per finanziare progetti solidali sul territorio. È con questa nobile missione che nasce il progetto “Share, Second Hand REuse” che lo scorso settembre ha aperto la prima, e finora unica, sede al Sud Italia, per la precisione a Napoli. Il negozio, che si chiama Share Napoli, è stato aperto grazie all’impegno dell’associazione Ambiente Solidale e vanta un afflusso di circa 700 clienti al giorno che, con i loro acquisti, per il 10%, finanziano iniziative sociali sul territorio. Un modo per dare una mano concretamente alla comunità e, allo stesso tempo, non sprecare migliaia di capi che spesso per un capriccio vengono accantonati dopo essere stati usati pochissime volte.

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SHARE SECOND HAND REUSE

Il progetto si fonda sulla filosofia di credere nelle seconde possibilità. Un modo di pensare che ha origine profonde: la cooperativa sociale napoletana, Ambiente Solidale – del Consorzio Gruppo Cooperativo CGM –, infatti, lavora nella raccolta e “riqualificazione” degli abiti da diversi anni e solo nel 2016 ne ha “salvati” più di diecimila quintali. I quartieri di Napoli prediletti per la raccolta sono: Ponticelli, Gianturco, Poggioreale, i Colli Aminei, Capodichino, ma anche Chiaia, Posillipo e poi si allarga in tutta la provincia. In questo modo tonnellate e tonnellate di abiti, grazie al lavoro dell’associazione non diventano rifiuti, e anzi riprendono vita creando valore per la comunità. Oltre ai soldi destinati a progetti solidali, infatti, il negozio di corso Umberto I, 158, ospita programmi di inserimento lavorativo che permettono a circa 20 giovani, tra ex tossicodipendenti ed ex carcerati, di mettersi alla prova con il mestiere di commesso o magazziniere per provare a costruirsi un futuro migliore.

NEGOZIO ABITI USATI NAPOLI –

Fin dall’inizio dell’attività, nel 2006, una parte di vestiti viene “riqualificata” e venduta all’estero, la maggior parte in Africa. Quelli che non possono essere riparati, invece, li comprano le aziende. I jeans strappati, ad esempio, possono essere venduti a all’ingrosso per essere utilizzati come pezzame industriale. La restante parte, invece, finisce nei mercatini e negozi vintage sparsi su tutto il territorio nazionale, che in questi ultimi anni hanno conosciuto una nuova primavera, soprattutto tra i giovani, che si sono lasciati attrarre dal fascino dell’usato. Il primo esempio di negozio del progetto “Share, Second Hand REuse” è nato a Milano nel 2014, in via Padova 36, grazie alla cooperativa Vesti Solidali. Anche in quel caso l’obiettivo era avviare un’attività commerciale che proponesse alla clientela capi d’abbigliamento usati di altissima qualità e che garantisse creazione di nuova occupazione. Esperimento che, assicurano i promotori, ha funzionato “alla grande”.

Le immagini sono tratte dalla pagina Facebook Share Napoli

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