Metodo Souchard per rieducare la postura

Una terapia messa a punto negli anni Ottanta dal professore francese Philippe Souchard e oggi molto utilizzata. Per curare e innanzitutto prevenire i problemi alla schiena.

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Il metodo Souchard (Rieducazione Posturale Globale, o RPG), messo a punto dal professore Philippe Souchard di Saint-Mont, in Francia, nel corso degli anni si è diffuso in tutto il mondo per una sua peculiarità: riequilibrare il corpo nella sua globalità, lavorando sulle catene muscolari e sulle compensazioni posturali.

In pratica il metodo Souchard consente di individuare le cause profonde delle disfunzioni posturali, trattandole globalmente e individualmente attraverso posture attive e esercizi specifici, che combinano allungamento statico e movimento dinosamico.

Chi era Philippe Souchard

Souchard, scomparso nel 2024, non era soltanto un famoso fisioterapista, ricercato ovunque in Francia e all’estero, ma è stato anche il direttore dell’Università di Terapia Manuale a Saint-Mont, e in questa veste ha svolto importanti ricerche proprio sui problemi legati alla postura e al mal di schiena e ha formato intere generazioni di fisioterapisti che oggi, in tutto il mondo, applicano il suo metodo.

Come funziona il metodo Souchard

Con questo metodo, e con il suo approccio olistico e non invasivo, il corpo viene considerato nella sua globalità e l’obiettivo non è solo curare i sintomi dei problemi che riguardano l’equilibrio muscolare e articolare (dalla lombalgia alla tendinite, dalla scoliosi alle ernie), e in particolare la schiena, ma anche prevenire queste patologie, individuando e applicando una postura “su misura”.

Il metodo Souchard si basa su tre principi chiave:

  1. Individualità (ogni persona è unica),
  2. Causalità: Il principio per cui il corpo, per difendersi da un dolore (ad esempio, una distorsione), crea una serie di “compensi” automatici (come una zoppia che porta ad alzare una spalla). Col tempo, la distorsione guarisce, ma i compensi rimangono, creando un dolore (il sintomo) in una zona lontana, come la spalla o la cervicale.
  3. La RPG non cura solo la zona dolente, ma risale alla causa originaria. Il principio di Globalità interviene trattando il paziente nel suo insieme corporeo, allungando le intere catene muscolari irrigidite dai compensi.

Come si svolge una seduta con il metodo Souchard

Una seduta di RPG è individuale e dura circa un’ora. Inizia con una valutazione approfondita del paziente per capire non solo i sintomi, ma anche la storia dei suoi traumi e la sua postura globale (principio di Causalità).

Il fisioterapista specializzato individua quindi le catene muscolari tese e “accorciate”. Il trattamento si svolge attraverso “posture” specifiche (da seduti, in piedi o sdraiati), che il paziente mantiene attivamente con l’aiuto del terapeuta.

Queste posture, unite a una respirazione controllata, mettono in allungamento progressivo e dolce le catene muscolari irrigidite, liberando le articolazioni e correggendo i compensi.

La seduta è una “presa di coscienza” del proprio corpo.

Per chi è indicato il metodo Souchard

Il metodo Souchard è indicato in particolare per persone che presentano questo tipo di necessità:

  • Problemi posturali (cifosi, scoliosi, iperlordosi),
  • Patologie vertebrali (ernie, protrusioni, lombalgie, cervicalgie),
  • Disturbi muscolo-scheletrici (tendiniti, dolori articolari, rigidità),
  • Recupero post-traumatico o post-chirurgico.

Benefici del metodo Souchard

Tra i principali benefici del metodo ci sono:

  • Miglioramento della postura globale,
  • Riduzione del dolore muscolo-scheletrico (lombalgia, cervicalgia, sciatalgia, ecc.),
  • Maggiore consapevolezza del proprio corpo,
  • Prevenzione di recidive e compensi posturali,
  • Miglioramento della respirazione e della mobilità articolare,
  • Correzione della causa del dolore, non solo del sintomo,
  • Maggiore flessibilità ed elasticità muscolare,
  • Riequilibrio delle tensioni muscolari in tutto il corpo.

Cosa mostrano le evidenze scientifiche

Il metodo Souchard ha un valore scientifico ed è supportato da studi clinici che ne hanno analizzato l’efficacia, specialmente nelle patologie muscolo-scheletriche.

Tuttavia, la ricerca evidenzia un quadro sfumato: l’RPG mostra miglioramenti chiari, ma non è ancora stata dimostrata in modo solido la sua superiorità rispetto a tutti gli altri metodi fisioterapici.

Ecco alcuni punti chiave basati su studi recenti:

  • Una review sistematica (PubMed) ha concluso che l’RPG è superiore al non trattamento nel ridurre dolore e disabilità, ma non risulta chiaramente superiore ad altre forme di fisioterapia o esercizio attivo.
  • Una meta-analisi specifica sui disturbi muscolo-scheletrici (PubMed) ha evidenziato un miglioramento medio sia per il dolore (SMD = -0,63) sia per la funzionalità (SMD = -0,48) dopo il trattamento con RPG.
  • Per la lombalgia cronica, una meta-analisi del 2018 (PubMed) ha mostrato che l’RPG può ridurre il dolore e migliorare la funzione in modo significativo rispetto ad altri trattamenti di controllo.
  • Per il dolore cervicale non specifico, uno studio (PubMed) ha riportato che l’RPG, in confronto alla terapia manuale, ha portato a maggiori miglioramenti in termini di disabilità e paura del movimento (kinesiophobia), anche se non in modo statisticamente significativo per la riduzione del dolore.

Quali sono le limitazioni

Nonostante i risultati promettenti, la stessa comunità scientifica evidenzia delle criticità da considerare:

  • Molti studi hanno una qualità metodologica bassa o moderata (piccoli campioni, difficoltà nel “mascherare” il trattamento ai partecipanti).
  • C’è una forte eterogeneità nei protocolli utilizzati (numero di sedute, intensità, tipo di paziente), che rende difficile confrontare gli studi e generalizzare i risultati.
  • Molti studi confrontano l’RPG con “nessun trattamento” o trattamenti standard, ma meno spesso con altre modalità fisioterapiche attive già ben stabilite.

In conclusione, l’RPG è supportato da studi clinici che mostrano miglioramenti su dolore e mobilità.

È un’opzione valida ed efficace, ma non è ancora dimostrato in modo definitivo che funzioni meglio di tutti gli altri approcci riabilitativi disponibili.

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