«Mangiare con il cervello e non solo con la bocca» (Plutarco)

Significa coniugare sobrietà e piacere. Cibi sani e qualche peccato di gola. Sempre, se possibile, in buona compagnia.

MANGIARE CON IL CERVELLO

È un libricino scritto secoli fa, dal filosofo Plutarco, ma è attualissimo. Il testo, che sembra un incipit del sito Non sprecare, si intitola Consigli per mantenersi in buona salute (edizioni Melangolo) e parte da un’idea di fondo. Per mangiare bene e sano, bisogna usare prima il cervello e poi la bocca.

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PALATO E CONVERSAZIONE

«Chi non ha percezione di se stesso, è un cieco e un sordo che abita il suo corpo» scrive Plutarco, come premessa di quel benessere psico-fisico che nell’antichità veniva considerato un obiettivo di diverse scuole filosofiche. Plutarco allunga il suo sguardo ad alcuni consigli che dovremmo scolpire oggi nelle nostre teste: la sobrietà, a tavola, che non esclude il piacere della gola; il consumo ridotto di carne; non mangiare senza fame e bere acqua a temperatura ambiente; abbinare alla tavola il piacere della conversazione.

CONTRO GLI CHEF FURBACCHIONI

Infine, altro spunto che sembra proprio scritto oggi, Plutarco si scaglia con la sua autorevolezza contro gli chef stellati dell’epoca, definendoli «autori di intingoli prelibati e furbacchioni», capaci di confondere le apparenze con la sostanza. Molto meglio, avverte il filosofo, la cucina semplice, naturale e genuina. La cucina Non sprecare.

MANGIARE CON IL CERVELLO

  • Mangiare con il cervello significa non essere e non sentirsi mai soli a tavola. Il cibo è uno dei piaceri che più bisogna condividere.
  • Mangiare con il cervello significa scegliere di tutto ma nelle dosi giuste. Senza inutili esagerazioni e sprechi.
  • Mangiare con il cervello significa non avere ossessioni per il cibo. Né considerandolo l’unico piacere della vità, né lasciandosi trascinare nella palude delle ossessioni salutiste che portano all’ortoressia.
  • Mangiare con il cervello significa ricordarsi sempre degli altri. Specie chi non può permettersi il nostro stesso stile di vita. E quindi non sprecare mai cibo, ma semmai donarlo

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