Cambio dell’ora: ha ancora senso?

Il dibattito sul passaggio da ora legale a solare è bloccato in Europa. Mentre l'Italia calcola i risparmi in bolletta, la scienza boccia il cambio ora per i danni alla salute e promuove l'ora solare tutto l'anno.

impatto ora solare su salute e bollette

Ogni anno, l’ultima domenica di ottobre, torna puntuale il dibattito sul cambio dell’ora: dall’ora legale all’ora solare. Questo rito autunnale ci costringe a chiederci se spostare le lancette sia un’abitudine superata o una necessità ancora utile.

Mentre l’Unione Europea, che nel 2019 aveva votato per abolire il cambio, è in una fase di stallo decisionale, recentemente il premier spagnolo Pedro Sanchez ha riportato l’argomento all’attenzione del Parlamento Europeo, riaprendo di fatto il dibattito. Sebbene l’accordo tra i Paesi membri sul cambio dell’ora potrebbe non essere così immediato come fatto intendere dal premier Sanchez che mirava ad una risoluzione entro il 2026.

l’Italia, così come altri Paesi d’Europa, a tal proposito si trova divisa: da un lato la Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) che stima enormi risparmi energetici mantenendo l’ora legale, dall’altro il parere compatto degli scienziati, che chiedono l’ora solare permanente per tutelare la nostra salute.

Sorge quindi spontanea una domanda: qual è il reale impatto dell’ora solare su bollette e salute? Scopriamolo.

Il ritorno dell’ora solare

Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre 2025 torna l’ora solare. Alle 3:00 del mattino, le lancette andranno spostate indietro di 60 minuti, tornando alle 2:00.

Se i dispositivi digitali (smartphone, smartwatch, pc) si aggiornano automaticamente, bisognerà intervenire manualmente su orologi da polso e da parete.

Guadagneremo un’ora di sonno, ma al pomeriggio farà buio prima. L’ora solare resterà in vigore fino alla notte tra sabato 28 e domenica 29 marzo 2026, quando tornerà l’ora legale.

Perché cambiamo ancora l’ora?

La domanda è lecita: perché cambiamo ancora l’ora se il Parlamento Europeo ne aveva votato l’abolizione?

Nel 2019, infatti, l’Europa votò per porre fine al cambio dell’ora a partire dal 2021, lasciando a ogni Stato membro la scelta se mantenere per sempre l’ora solare o quella legale.

Tuttavia, l’emergenza Covid, la Brexit e, soprattutto, la mancanza di accordo tra gli Stati hanno bloccato tutto.

I paesi del Nord Europa (come la Finlandia) spingono per l’ora solare permanente, per non avere mattine eccessivamente buie in inverno.

Al contrario, i paesi del Sud (come la Spagna, che sta discutendo animatamente la sua posizione, e l’Italia) sono più orientati a mantenere l’ora legale tutto l’anno, per favorire il turismo e il risparmio energetico grazie alle serate più luminose.

Finché non ci sarà una posizione comune, la direttiva europea che impone il cambio resta in vigore.

I vantaggi dell’ora legale

Il principale argomento a favore del mantenimento dell’ora legale per tutto l’anno è il risparmio energetico.

Secondo le stime aggiornate a ottobre 2025 della Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), l’abbandono dell’ora solare e l’adozione dell’ora legale permanente comporterebbe un risparmio economico notevole.

Si parla di circa 180-200 milioni di euro all’anno sulla bolletta energetica nazionale, grazie a minori consumi di elettricità pari a circa 720 milioni di kWh.

Questo risparmio energetico si tradurrebbe anche in un importante beneficio ambientale, con un taglio alle emissioni climalteranti stimato in 200.000 tonnellate di CO2 in meno all’anno. I dati sono supportati anche da Terna, il gestore della rete elettrica italiana.

L’allarme della scienza: i danni alla salute

Se il portafoglio sorride all’ora legale, la nostra salute no.

La comunità scientifica internazionale, inclusa la Società Italiana di Cronobiologia (SIC), è compatta nel sostenere che l’unica opzione salutare sia l’ora solare permanente.

Gli svantaggi per la salute sono di due tipi:

1. I danni del cambio:

Il semplice atto di spostare le lancette due volte l’anno, anche solo di un’ora, provoca uno stress sul nostro orologio biologico (ritmo circadiano).

Come un “mini jet-lag”, questo sfasamento causa alterazioni dell’umore, difficoltà di concentrazione, irritabilità e disturbi del sonno.

Studi scientifici, come quelli citati da Il Bolive dell’Università di Padova, hanno rilevato un aumento del rischio di infarti, ictus e incidenti stradali nei giorni immediatamente successivi al cambio.

2. I danni dell’ora legale:

Vivere con l’ora legale permanente (cioè con più luce la sera) è innaturale per il nostro corpo.

Gli scienziati sostengono che l’ora solare sia migliore perché garantisce più luce al mattino.

La luce mattutina è fondamentale per sincronizzare il nostro orologio interno, regolare la produzione di melatonina (l’ormone del sonno) e migliorare la concentrazione a scuola e al lavoro.

Vivere “un’ora avanti” tutto l’anno ci costringerebbe a svegliarci col buio per molti mesi, alterando il sonno e favorendo, secondo alcuni studi, problemi di salute a lungo termine come obesità e disturbi metabolici.

Perché si adotta l’ora legale?

Fu Benjamin Franklin nel 1784 a proporre per la prima volta l’idea di spostare le lancette un’ora in avanti in primavera, in modo da beneficiare di giornate più lunghe e risparmiare sull’utilizzo delle candele.

In realtà Franklin non venne ascoltato, ma la sua intuizione tornò alla ribalta nel 1907 grazie al costruttore inglese William Willet, secondo il quale l’ora legale favoriva il risparmio economico e il miglioramento della produzione industriale dato che permetteva di guadagnare luce nel tardo pomeriggio.

L’adozione ufficiale dell’ora legale arrivò nel 1916 quando venne approvata dalla Camera dei Comuni inglese. Dalla Gran Bretagna si diffuse ben presto anche ad altri paesi europei, che la adottarono in gran parte a partire dal 1966, proprio per risparmiare energia.

Come adattarsi al cambio dell’ora

Visto che il cambio è, per ora, confermato, ecco alcuni consigli per non risentirne eccessivamente:

  • Gradualità: Nei giorni precedenti, provate ad anticipare o posticipare gradualmente (di 10-15 minuti al giorno) l’ora in cui andate a dormire e vi svegliate.
  • Routine del sonno: Cercate di coricarvi e alzarvi alla stessa ora nei giorni successivi al cambio, concedendovi almeno 7-8 ore di sonno.
  • Luce e buio: Esponetevi alla luce solare al mattino. Questo aiuta a risincronizzare l’orologio biologico. Evitate invece luce blu di tablet, PC e smartphone prima di dormire, anche in generale per evitare l’insonnia digitale.
  • Pasti: Evitate pasti pesanti, alcolici o caffè nelle ore serali. Alleati in questa fase sono pane, pasta, riso, lattuga e latte caldo.

La regola del 3-2-1

Per evitare che l’ora solare si ripercuota negativamente sul benessere, il professor M. Safwan Badr della Wayne State University School of Medicine ha concepito la cosiddetta regola del 3-2-1.

Il professore consiglia di:

  • Smettere di mangiare almeno 3 ore prima di coricarsi (la digestione disturba il riposo).
  • Smettere di lavorare almeno 2 ore prima di dormire.
  • Smettere di usare dispositivi elettronici (smartphone, tv, tablet) almeno 1 ora prima, per favorire la produzione di melatonina.

Seguire alcuni semplici consigli per migliorare il sonno può aiutare non solo il corpo al cambio dell’ora, ma anche a ritrovare il sonno perduto.

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