Imballaggi anti-spreco, ecco quelli in cartone ondulato che allungano la vita di frutta e verdura di 48 ore (foto)

Lo studio dell'Università di Bologna ha brevettato un imballaggio che combatte la deperibilità degli ortaggi, permettendone una sopravvivenza maggiore sugli scaffali. Salvando tonnellate e tonnellate di frutta

imballaggi attivi in cartone ondulato
La vita si allunga. Anche al supermercato. Anche per evitare una quantità gigantesca di sprechi che riguardano frutta e verdura, prodotti preziosi e di ottima qualità che marciscono, e dunque si sprecano, sugli scaffali della grande distribuzione.
Una possibile soluzione a questo problema, grazie all’innovazione tecnologica e anche alla necessità di convertire lo spreco in una nuova opportunità economica,arriva dal prodotto lanciato da Bestack, il consorzio che unisce le aziende degli imballaggi per ortofrutta, in collaborazione con l’Università di Bologna.
Si tratta, in pratica, di un cartone ondulato, realizzato con una speciale tecnica super sostenibile con l’aggiunta di oli essenziali naturali, che consente tre risultati anti-spreco. Frutta e ortaggi in queste confezioni guadagnano altre 48 ore di freschezza rispetto ai tradizionali imballaggi. L’assurdo spreco di questi prodotti nei supermercati, e anche nei negozi, si può ridurre, mediamente, di almeno il 10 per cento. Terzo risparmio: circa 800mila euro di prodotti freschi potrebbero non finire nella spazzatura.
 

IMBALLAGGI ATTIVI IN CARTONE ONDULATO

115 mila tonnellate di fragole, albicocche e nettarine salvate dallo spreco. Un ottimo risultato, considerata l’importanza che il settore ortofrutticolo riveste nel comparto dell’agroalimentare italiano.
Un settore strategico, che fattura 13, 5 miliardi di euro e che è fiore all’occhiello anche dell’export, per cui è prioritario e fondamentale cercare soluzioni che riducano lo spreco. Il concetto verso cui orientarsi è quello del packaging che protegge il prodotto, dando seguito alle numerose ricerche sulle confezioni del futuro: hi-tech, che salvaguardano la freschezza e la fragranza del cibo o addirittura ne indicano la data di scadenza.
 
Non è un mistero che il rapporto tra la conservazione del prodotto e il suo packaging sia assolutamente stretto, al punto che la prima dipende dal secondo, e di questa relazione si è occupata il team della professoressa Rosalba Lanciotti del dipartimento di Scienze e tecnologie agroalimentari dell’Università di Bologna, nella sede di Cesena. Ipotesi di ricerca era la possibilità di imballare i prodotti in un materiale che ne aumentasse i tempi di deperibilità, un lavoro cominciato nel 2015 che aveva mostrato quanto il cartone ondulato fosse migliore rispetto alle normali cassette o pacchetti in plastica, in termini di carica batterica e igiene. Nelle cassette di plastica, infatti, germi e microrganismi migrano più facilmente su frutta e verdura, cosa che, negli imballaggi in cartone, accade in misura minore.
 

IMBALLAGGI ATTIVI BESTACK

Da qui, l’ulteriore step delle ricerche: sviluppare un materiale per imballaggio che in grado di contrastare la deperibilità di frutta e verdura, allungarne i tempi di conservazione e dunque la vita sullo scaffale. L’unico modo per riuscire a contrastare la marcescenza degli ortaggi e dei prodotti freschi, è sicuramente combatterla con una sorta di “antidoti” naturali, oli essenziali miscelati alla mescola del cartone per rendere “attivo” l’imballaggio.

Il principio, semplificando al massimo, è simile a quando la mamma o la nonna aggiungono del succo di limone alle mele per combatterne l’ossidazione e l’annerimento. Sapienza antica, a volte con qualche valenza scientifica.
Gli imballaggi attivi brevettati da Bestack, consentono dunque al prodotto di sopravvivere fino a un giorno e mezzo in più sullo scaffale, riducendo lo spreco di tonnellate e tonnellate di frutta:  sono state salvate dalla spazzatura più di 100mila tonnellate di frutta tra fragole, pesche e albicocche.
imballaggi attivi in cartone ondulato

CONSORZIO BESTACK IMBALLAGGI IN CARTONE ONDULATO

Risultato collaterale e ulteriore, poi, è la maggiore competitività della produzione italiana all’estero. I prodotti confezionati nell’imballaggio attivo sono mediamentepiù buoni, perché si allungano i tempi di raccolta e quindi di maturazione, che si nservano meglio, igienicamente più sicuri, e che possono affrontare il trasporto al meglio.

(Per le immagini in evidenza e a corredo del testo si ringrazia l’area press del sito di Bestack)

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