Casco in cartone per ciclisti realizzato con gli scarti degli scatoloni. Più leggero, ma più sicuro

Si chiama Kranium. Ed è stato brevettato da un progettista del Royal College of Arts di Londra. Pesa il 15 per cento in meno di un casco tradizionale. Ma è tre volte più sicuro

Più leggero, ma più sicuro. È la sintesi di uno straordinario riciclo che ha portato alla creazione di Kranium, il casco per ciclisti nato dal recupero degli scatoloni per gli imballaggi. Riutilizzare il cartone da imballaggi trasformandolo in un casco per ciclisti. L’idea è di Anirudha Surabhi, progettista del Royal College of Arts di Londra che, ha deciso di realizzare il casco dopo una caduta dalla bici con relativa commozione cerebrale.

CASCO IN CARTONE

La particolare conformazione del cartone a nido d’ape lo rende capace di assorbire l’energia d’urto tre volte meglio del polistirolo dei normali caschi che, la maggior parte delle volte, si rompono al momento dell’impatto. E ciò nonostante il fatto che Kranium sia il 15 per cento più leggero rispetto a un casco tradizionale.

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CASCO PER BICICLETTE 

Come spiega il giovane designer: «Le celle del cartone a nido d’ape catturano l’aria che fa da membrana di compressione. La struttura del casco è studiata per assorbire il colpo piegandosi e accartocciandosi. La riduzione di volume assorbe effettivamente l’impatto laddove il polistirene si limita a spezzarsi esaurendo subito la potenzialità di protezione».

Come prova della sua sicurezza, lo speciale elmetto in cartone ha superato per ben 5 volte di fila il test di prova British Standard riuscendo a dimostrare che è quindi in grado di sopravvivere più a lungo rispetto a un casco tradizionale. E non è tutto:  grazie ad uno speciale trattamento con una soluzione idrorepellenteKranium è anche in grado di resistere all’acqua.

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