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Cos’è
Il gomito del tennista, conosciuto sul piano scientifico come l’epicondilite, è un disturbo a carico del gomito dovuto a un’infiammazione dei tendini estensori del polso e delle dita. I movimenti del polso e del gomito vengono compromessi, con una totale perdita di elasticità del tendine: senza rimedi e cure, il gomito del tennista si può cronicizzare, fino a peggiorare in modo significativo la qualità della vita del paziente. Inoltre, se l’epicondilite non viene trattata, il dolore può risalire lungo tutta la lunghezza del braccio.
Cause
La prima causa è sicuramente il sovraccarico del gomito, con il suo uso eccessivo e prolungato. Può avvenire in alcuni mestieri, come nel caso del cameriere o del falegname, ma anche nel caso di intense attività sportive, e non solo il tennis e il golf. Altre cause sono gli sforzi fuori controllo connessi al gomito e ai movimenti del braccio, e i continui micro-traumi nella zona del gomito.
Sintomi
Tra i sintomi più significativi del gomito del tennista ci sono:
- Il dolore al gomito che aumenta quando si fanno movimenti che coinvolgono l’avambraccio. Il dolore può essere localizzato anche nella parte esterna dell’avambraccio
- Forza nella presa molto debole
- Rigidità durante le prime ore della giornata, dopo essersi svegliati
- Dolore che peggiora muovendo il polso
La diagnosi
La diagnosi è molto semplice: si ottiene attraverso la palpazione dell’epicondilo, e in caso di accertamento del problema seguono dei test specifici per il gomito del tennista (test di Coen e test di Mills). I raggi X possono servire a mettere in evidenza eventuali calcificazioni e ad escludere l’artrite del gomito.
Rimedi
Il gomito del tennista non ha tempi breve di recupero, ma può rientrare anche in modo naturale, nel tempo, con qualche semplice rimedio. Il dolore dura, in media, da sei a dodici settimane, e un trattamento a base di semplici antidolorifici ha successo nell’85-90 per cento dei casi, escludendo così la necessità di un intervento chirurgico. Il presupposto è il totale riposo del braccio colpito dall’infiammazione, evitando di svolgere l’attività che ha causato il gomito del tennista. Poi si possono fare applicazioni giornaliere locali, con impacchi freddi, che possono portare alla riduzione sia del dolore sia dell’infiammazione. Ai rimedi naturali, se non fossero sufficienti, seguono eventuali cure e trattamenti.
Cure e trattamenti
Le cure e i trattamenti specifici per l’epicondilite vanno fatte seguendo le indicazioni dell’ortopedico, che di solito procede per gradi. Il primo passo è la fisioterapia che sicuramente può aiutare la meccanica funzionale del braccio e del gomito, attraverso esercizi mirati. Poi si passa alla terapia con onde d’urto focali, non radiali: si utilizzano onde sonore ad alta energia per favorire la guarigione dei tessuti danneggiati. Un trattamento successivo, se la terapia con onde d’urto non ottiene i risultati sperati, prevede le infiltrazioni steroidee, con l’uso di prodotti a base di cortisone. Infine, le infiltrazioni con Prp che utilizzano il plasma ricco di piastrine del paziente, iniettato nella zona infiammata. Quest’ultima soluzione ha un vantaggio rispetto alla precedente, in quanto non prevede le controindicazioni e gli effetti collaterali legato all’uso di farmaci a base di cortisone. Durante qualsiasi tipo di terapia è fondamentale tenere l’arto a riposo, non sottoporlo ad alcuno sforzo, ed evitare qualsiasi movimento che impegni i tendini.
Prevenzione
La prevenzione contro il gomito del tennista passa innanzitutto per una buona ginnastica: la più adatta è lo stretching, con esercizi specifici per rafforzare l’avanbraccio ed evitare ricadute. Inoltre è bene prevedere sempre qualche pausa nell’attività del braccio quando è molto intensa e continuativa.
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