
Gallinacci, Galletti, Gallucci, sono tanti i nomi con cui vengono chiamati i finferli, ovvero il Cantharellus cibarius della famiglia Cantharellaceae. Nomi che si devono al loro singolare aspetto, somigliante alla cresta dei galli. Scopriamo le principali caratteristiche, dove si trovano, quando si raccolgono e come si cucinano.
Indice degli argomenti
FINFERLI
Fungo commestibile di dimensioni medio-piccole, il colore è giallo dorato tendente all’arancione nei funghi adulti e più pallido nei funghi giovani. Il cappello è irregolare su tutto il margine, l’odore è dolciastro e fruttato, il gambo è robusto e la superficie liscia. Inoltre sotto al cappello il fungo presenta delle pseudolamelle. Sono queste le principali caratteristiche del Cantharellus cibarius, diffuso in varie zone d’Italia.
Attenzione a non confonderlo con la Clitorybe olearia (fungo velenoso) che a differenza dei finferli non cresce a terra ma sugli alberi, e con l’Hygrophoropsis aurantiaca, anche noto come gallinaccio falso proprio per la sua somiglianza. Il gambo di quest’ultimo ha però un colore più scuro.
DOVE SI TROVANO I FINFERLI
Potete trovarli in varie zone d’Italia dall’estate all’autunno. Solitamente spuntano numerosi nei boschi, dove crescono abbondanti sotto le foglie e il muschio (quindi nei posti umidi). Attenzione però a raccoglierli sono nelle aree consentite: è vietato per esempio nei parchi protetti e in altre zone a seconda dei regolamenti regionali.
QUANDO SI RACCOLGONO I FINFERLI
I finferli si possono raccogliere da giugno a ottobre ma può capitare che ritardino un po’ in assenza di piogge fredde o in presenza di un clima troppo caldo e secco. E’ più facile trovarli dopo piogge abbondanti, il momento migliore per andare a raccoglierli.
COME SI CONSERVANO I FINFERLI
I finferli si possono conservare in frigorifero all’interno di un contenitore chiuso e possono durare fino a 2-3 giorni. Volendo, è possibile congelarli.
BENEFICI DEI FINFERLI
I finferli non sono solo buoni ma ricchi di sostanze antiossidanti come la vitamina C, vitamine del gruppo B, sali minerali come fosforo, potassio, magnesio, ferro. E inoltre sono poco calorici.
COME SI CUCINANO I FINFERLI
- I finferli, una volta puliti, possono essere trifolati in padella. In questo caso non vanno tagliati, ma vanno aperti in modo da non rompere la fibra, e versati in padella. La cottura può essere più o meno lunga a seconda della consistenza desiderata: possono bastare anche 5-6 minuti per una consistenza più al dente. Il sale va subito aggiunto in padella e si procede spadellando. Se i funghi risultano leggermente asciutti, è possibile aggiungere un po’ di vino bianco. I finferli così preparati possono essere utilizzati per condire la pasta, per accompagnare la polenta e secondi piatti a base di carne.
- C’è anche la possibilità di prepararli sott’olio: in questo caso dopo averli puliti, vanno versati in una pentola d’acqua con l’aggiunta di aceto, alloro, aglio e portati a bollore. Vanno quindi scolati e lasciati raffreddare, quindi versati nei vasetti sterilizzati dotati di chiusura ermetica e coperti con l’olio di oliva.
- Ricordiamo che i finferli si possono acquistare anche secchi e in questo caso è necessario reidratarli prima dell’utilizzo, immergendoli in acqua calda per una trentina di minuti. Dopodiché vanno passati sotto l’acqua fredda e asciugati.
QUANDO NON MANGIARE I FINFERLI
Nonostante i finferli siano funghi commestibili, è sempre meglio consumarli cotti, evitando in ogni caso eccessi nelle quantità.
E se siete allergici ai funghi, ovviamente devono essere evitati proprio come tutti gli altri.
COSA SAPERE SUI FUNGHI E I CONSIGLI PER COLTIVARLI IN CASA: