"Fermare l'età biologica a 50 anni" | Non Sprecare
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“Fermare l’età biologica a 50 anni”

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La sfida lanciata dagli scienziati inglesi: In futuro avremo centenari con il corpo da cinquantenni

La meta’ dei bambini che nascono adesso in Gran Bretagna, dicono alcuni scienziati citati dalla Bbc, potranno raggiungere senza problemi i cento anni di eta’ ma con una salute fisica da cinquantenni. L’universita’ di Leeds ha varato un ambizioso programma di ricerca che ha un nome in codice che sembra uno scioglilingua – 50 anni attivi dopo i 50 anni – ma un obbiettivo in teoria molto semplice: arrestare l’orologio biologico della crescita ai cinquant’anni e in qualche modo abolire la vecchiaia.

Per raggiungere questo ambizioso traguardo gli scienziati della Leeds University stanno testando soluzioni innovative. Si inizia con nuove anche, ginocchia, e valvole cardiache, ma in futuro prevedono che si potranno sostituire quasi tutte le parti del corpo. La professoressa Eileen Ingham e il suo team hanno sviluppato un metodo unico per permettere al corpo di rigenerarsi.

Un’iniezione di vita
L’idea e’ quella di creare tessuti trapiantabili, e eventualmente anche organi, che il corpo possa riconoscere come propri, evitando cosi’ il problema del rigetto. Al momento stanno lavorando alla realizzazione di valvole cardiache perfettamente funzionanti utilizzando questa tecnica. E’ necessario prelevare una valvola da un donatore sano ? da un umano o da un animale compatibile, come il maiale ? e eliminare le cellule utilizzando un cocktail di enzimi e detergenti.
La struttura valvolare priva delle cellule puo’ cosi’ essere trapiantata nel paziente senza alcun rischio di rigetto, che e’ attualmente la principale ragione del fallimento del trapianto di organi. Una volta che la struttura e’ innestata, il corpo la riconosce come propria e la ripopola producendo nuove cellule.

Le prove dell’efficacia
Gli esperimenti effettuati su animali e su 40 pazienti in Brasile hanno mostrato risultati promettenti, ha dichiarato il Prof Ingham. Questo metodo ha ottenuto la licenza da parte del NHS (Servizio Nazionale del Sangue e del Trapianto di Tessuti), e potra’ dunque essere applicato su ogni tessuto umano proveniente da donatore inglese sano in futuro. L’ NHS sta anche pensando di utilizzare il metodo della sostituzione di tessuti sani su pazienti ustionati.
La Professoressa Christina Doyle della Xeno Medical, l’azienda che sta sperimentando il metodo, ha dichiarato che l’ostacolo principale riscontrato e’ stato quello di ridurre la massiccia dipendenza dagli organi di donatori. La nostra tecnologia si sta muovendo in questa direzione. Ma, ha aggiunto: Per sostituire tutti i tessuti di donatori utilizzando questo metodo ci vorranno dai 30 ai 50 anni. Inoltre ogni singolo caso dovra’ essere valutato e testato individualmente.

Il Professor Doyle ha affermato che altri gruppi di esperti hanno gia’ lavorato a simili terapie rigenerative, ma sviluppate interamente al di fuori del corpo.
L’obiettivo finale – ha concluso Doyle – e’ fare in modo che le persone, nella loro seconda meta’ di secolo, continuino ad essere attive e vitali come nella prima

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