
La produzione di carne ha due conseguenze che la rendono non sempre sostenibile. L’altissimo consumo di acqua, anche con relativi sprechi, rispetto al quale però l’Italia riesce a stare sotto la media mondiale. E il fatto che la produzione di carne è comunque responsabile del 15 per cento di tutte le emissioni. Ovviamente non tutti i tipi di carne hanno lo stesso consumo di acqua, e l’impronta idrica cambia, e di molto, per esempio tra il manzo e il pollo. Ma in generale i consumi restano altissimi anche se si misurano rispetto a calorie e proteine: la carne animali, infatti, ha un’impronta idrica per caloria venti volte maggiore rispetto a cereali e patate.
CONSUMO IDRICO PER PRODURRE CARNE
Il water footprint della produzione di carne bovina in Italia si attesta a 11.500 litri di acqua per produrre 1 kg di carne (il 25% in meno rispetto ai 15.415 della media mondiale), e solo il 13% (1.495 l) di questa viene effettivamente “consumato”. Il restante 87%, è quindi costituita da “green water”, ovvero l’acqua piovana impiegata nella coltivazione delle materie prime per l’alimentazione degli animali.
QUANTA ACQUA SERVE PER PRODURRE UN CHILO DI CARNE?
Considerando la quantità di carne bovina consigliata in una dieta equilibrata (2 porzioni da 70 – 100 gr alla settimana), emerge che mangiare carne in giusta quantità non comporta un aumento significativo dell’impatto ambientale, arrivando ad un consumo effettivo di circa 300 litri di acqua alla settimana. Sulla base della tipologia di carne i consumi di acqua variano molto. A fronte dei 15.415 litri che servono per realizzare un chilo di carne di manzo, ci sono 6.00 litri per un chilo di carne di maiale e 4.300 litri per un chilo di carne di pollo.
Carne di manzo
LEGGI ANCHE: Anche attraverso il cibo si sprecano enormi quantità d’acqua, ecco tutti gli errori
QUANTA ACQUA SERVE PER PRODURRE UN HAMBURGER?
ACQUA PER PRODURRE CARNE
Le ragioni del minore volume di acqua impiegata nelle produzioni italiane, sono da ricercarsi nel sistema zootecnico nazionale che, essendo basato sulla combinazione di allevamenti estensivi ed intensivi, permette di ottenere una buona efficienza in termini di risorse impiegate per kg di carne prodotta. Oltre a questo è da osservare come la produzione bovina italiana avvenga prevalentemente nelle zone più vocate e con la maggiore disponibilità di acqua (ad esempio lungo il fiume Po e dei suoi affluenti).
acqua
IMPATTO AMBIENTALE CARNE
Il water footprint è dato dalla somma di tre contributi in parte reali e in parte virtuali: l’acqua di evapotraspirazione utilizzata dalle piante per vivere (green water), l’acqua effettivamente utilizzata dai processi produttivi o per irrigare i campi (blue water) e l’acqua virtualmente necessaria a diluire e depurare gli scarichi (grey water). Per i prodotti agroalimentari, la componente di “acqua verde” è di gran lunga la più significativa delle tre, arrivando a costituire la quasi totalità dell’impatto.
A livello complessivo l’intero settore delle carni (bovino, avicolo e suino) impiega per l’80-90% risorse idriche che fanno parte del naturale ciclo dell’acqua e che vengono restituite all’ambiente come l’acqua piovana; solo il 10-20% dell’acqua necessaria per produrre 1 kg di carne viene quindi effettivamente consumata.
COME SENTIRSI IN FORMA: