
COME RISPARMIARE ACQUA POTABILE –
Abbiamo visto come ridurre i consumi d’acqua in bagno, in cucina e in giardino. Non dimentichiamo però che, anche dietro alle nostre abitudini alimentari si nascondono enormi sprechi di acqua. L’acqua, infatti, viene usata per ottenere gli alimenti che compongono il nostro menu: pertanto, quando buttiamo via il cibo, buttiamo via anche l’acqua che contiene. Uno spreco nello spreco.
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CONTENUTO DI ACQUA NEGLI ALIMENTI –
Ecco perché il risparmio idrico deve includere anche la nostra dieta. Quella mediterranea richiede in genere un consumo d’acqua minore (1.715 metri cubi all’anno pro capite contro i 2.607 di una dieta di tipo anglosassone) a causa del minore utilizzo di carne, uno dei prodotti alimentari a più alto contenuto di acqua virtuale. Basti pensare che, per produrre una bistecca di 300 grammi di carne di manzo, occorrono 4.650 litri di acqua, per 1 chilogrammo di soia 2.300 litri mentre per 1 chilogrammo di patate servono solo 160 litri di acqua.
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RISPARMIO IDRICO DIETA –
E attenzione allo spreco anche quando cuciniamo. Ecco qualche esempio: per l’acqua per la pasta ricordiamoci di mettere sempre il coperchio e tenere bassa la fiamma. Alzarla troppo non fa bollire prima l’acqua, serve solo a consumare più energia. Per prepararci una tazza di tè capita spesso di usare più acqua di quanta ne abbiamo bisogno. Lo spreco in questo caso è doppio: insieme all’acqua che buttiamo, se ne va anche l’energia che è servita per scaldarla.