Che fare per riscaldare la casa con il camino

Il risparmio è sicuro, ma bisogna saper diffondere il calore. E non sprecarlo. I vari tipi di camini e i più convenienti

come riscaldare casa con il camino
Riscaldare una casa con il camino non è una scelta da eco-consumatori, anche piuttosto ortodossi ed estremisti, ma un’opportunità che si può cogliere, con enormi risparmi sia in termini di bollette sia di eliminazione di fattori inquinanti, se ci sono innanzitutto alcune condizioni di base. La superficie adatta, il territorio che consente una soluzione del genere (innanzitutto per le temperature), il modello di camino scelto e le sue caratteristiche in termini di risultati e di efficienza. 
La potenza in kW di un camino può fare la differenza quando bisogna riscaldare tanti metri quadri in una casa. In linea di massima, un caminetto a legna da circa 4 kW può arrivare a scaldare un locale fino anche ai 50 metri quadri. Mentre, per una casa di dimensioni maggiori, bisogna cominciare a considerare un impianto tra i 7 e i 9 kW che possono dissipare calore per circa 100 metri quadri.

Tipi di camino

Ogni camino ha la sua efficienza, con vantaggi e svantaggi. E precisamente:

Camino aperto

  • Atmosfera bella, ma efficienza molto bassa (10–20%).
  • Riscalda solo la stanza in cui si trova.

Camino chiuso (a inserti o stufe-camino)

  • Molto più efficiente (70–85%) grazie alla camera chiusa in vetro.
  • Produce calore costante e controllato.

Camino a ventilazione forzata

  • Ha ventole che diffondono l’aria calda in altre stanze tramite canalizzazioni.
  • Ideale se vuoi riscaldare più ambienti.

Camino ad accumulo (stufa ad accumulo o “stube”)

  • Accumula calore e lo rilascia lentamente per ore.

Ottimo per ridurre i consumi.

Come riscaldare la casa con il camino

Con il camino scelto, se risulta adatto, si può creare  creare una rete di scambio di calore. In genere, vengono realizzati dei passaggi tra i diversi ambienti tali da riuscire a trasportare il calore anche in stanze diverse da quelle in cui è installato il camino. Il suddetto impianto può essere allacciato anche al sistema di riscaldamento dell’acqua in maniera tale da trasportare calore anche nei termosifoni o nei caloriferi. Senza dimenticare che l’acqua calda in questo caso potrà essere sfruttata anche per esigenze differenti e quindi come sostituto del boiler a gas per esempio. 

Come collegare il camino al termosifone

Un termocamino può essere collegato all’impianto di riscaldamento con l’installazione di due tubi di rame da 22 cm. I due condotti, uno di mandata e uno di ritorno, prendono l’acqua dal camino e lo trasportano nel sistema di riscaldamento per poi riportare l’acqua indietro per riscaldarla di nuovo.
 

Come riscaldare una stanza con il braciere

Prima di tutto, bisogna considerare il braciere elettrico o a gas come un elettrodomestico in grado di riscaldare un ambiente di modeste dimensioni. In passato erano utilizzati anche quelli a carbone con i noti rischi e la scia di eventi drammatici  che si sono lasciati dietro.

Fortunatamente, con il tempo le migliorie tecnologiche hanno portato il braciere ad essere meno pericoloso e addirittura utilizzabile in maniera del tutto sicura. Tuttavia, seppur il suo costo sia irrisorio, infatti bastano appena 12 euro per acquistarne uno, l’efficienza non è del tutto dalla sua parte.

Questo è dovuto soprattutto al fatto che la dissipazione di calore è limitata e non ha capacità di accumulo termico. Pertanto, non appena spento, basteranno pochi minuti per azzerare tutta l’energia consumata.

Inoltre, sebbene non ai livelli dei suoi progenitori a carbone, i bracieri si surriscaldano e non possono per questo essere posizionati vicino a materiali incendiabili come il legno, la plastica o materiali in tessuto. E per concludere, attenzione ad avere l’ambiente ben ventilato poiché l’apparecchio consuma ossigeno e potrebbe sovraccaricare l’aria della stanza.

Come si usa il camino

Per usare bene il camino, bisogna fare attenzione a tre cose: la legna deve essere di qualità, l’accensione va fatta sempre dall’alto, e il tiraggio dell’aria va controllato e messo in condizione di essere efficace.
  • Usate legna stagionata 12–24 mesi, secca e dura (faggio, quercia, frassino).
  • Evitate invece pino e abete: hanno più resina, e quindi producono più fumo, con una resa, in termini di riscaldamento, decisamente inferiore.
  • Impigliate la legna grossa sotto, la legna piccola sopra e accendete sempre in cima.
  • Riducete il fumo in modo da migliorare la combustione.
  • Mantenete aperta l’aria primaria per accendere.
  • Regolate l’aria secondaria per stabilizzare la fiamma.
  • Evitate fiamme troppo alte (spreco) o troppo basse (fumo).

Come fare la manutenzione del camino

Il camino ha bisogno di una regolare ed efficace manutenzione, per evitare sprechi di calore e di legna e anche il fumo. In particolare:

  • La pulizia della canna fumaria va fatta almeno 1 volta l’anno.
  • La rimozione della cenere deve essere regolare e costante, ogni volta che il camino va in funzione
  • Anche il controllo delle guarnizioni e dei vetri (nei camini chiusi) va fatto almeno 1 volta all’anno.

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