Spreco di cibo: come fermarlo. Una risposta a Susanna Tamaro

Siamo a 149 chili a testa di alimenti che gettiamo ogni anno dal frigorifero al secchio dell’immondizia. Una cifra assurda, il termometro di uno scandalo che va fermato coinvolgendo le scuole ma anche con una legge per i commercianti.

COME FERMARE LO SPRECO DI CIBO –

Susanna Tamaro, con la sua efficace delicatezza, ha preso molto a cuore, da tempo, lo scempio dello spreco di cibo. Di fronte agli ultimi dati pubblicati da Legambiente sugli alimenti che gettiamo ogni giorno nella spazzatura con assoluta indifferenza (149 chili di cibo a testa all’anno) la scrittrice sul Corriere della Sera si interroga su quello che possiamo fare.

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LA SOLUZIONE DI SUSANNA TAMARO CONTRO GLI SPRECHI ALIMENTARI –

Ormai del fenomeno conosciamo ogni risvolto, ogni passaggio, dalla produzione alla tavola fino al secchio della spazzatura, e siamo consapevoli di quali possono essere i rimedi efficaci. La Tamaro parte dall’educazione nelle scuole, dalla scommessa sulle nuove generazioni che dovrebbero riscoprire, già nella più tenera età, il valore delle cose, a iniziare dal cibo e dall’acqua, e l’importanza della sobrietà come stile di vita. La sobrietà che ha reso gli italiani, ricordiamolo, un popolo di gente benestante.

ORTO A SCUOLA PER IMPARARE IL VALORE DEL CIBO –

In questo appello la scrittrice ricorda il progetto Un orto per la scuola, al quale se ne possono aggiungere tanti altri dello stesso tipo, come un modello didattico da seguire ovunque. Ha ragione. La scuola è un punto decisivo per costruire il cambio di paradigma, ed è bene che i ministeri dell’Agricoltura, dell’Ambiente e dell’Istruzione, si parlino per lanciare una grande campagna di educazione alimentare. In tutte le scuole, e non solo in quelle dove si insegna per autonoma iniziativa. D’altra parte ormai esiste una vera e propria rete di scuole, a vari livelli, che raccontiamo sul sito e valorizziamo attraverso il Premio Non sprecare, impegnate proprio a fare dell’orto un uno snodo dell’attività didattica e formativa degli alunni.

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PERCHÉ ABBIAMO BISOGNO DI UNA LEGGE CONTRO GLI SPRECHI ALIMENTARI –

Ma dobbiamo essere consapevoli che i frutti di uno sforzo nei programmi e nei calendari degli anni scolastici, si vedranno nel tempo, nel lungo periodo. Noi invece abbiamo bisogno di una svolta immediata, ora e subito. Lo scandalo di 149 chili di cibo buttati bisogna contrastarlo anche, e non solo, con il deterrente di una legge rigorosa, non banalmente punitiva. E i francesi ci hanno dato una lezione, con un provvedimento che impone, per il momento ai supermercati, di non gettare le rimanenze alimentari e di cederle alle associazioni di volontariato che fanno assistenza ai poveri. Abbiamo già commentato il valore di questa legge e la sua importanza, aggiungiamo soltanto  che educazione nelle scuole e un’azione che induca gli esercenti a non eliminare il cibo ed anzi a renderlo utile, sono due cose che non si escludono a vicenda. Anzi, messe in campo in modo simultaneo possono portare a grandi risultati. Oggi e domani.

(L’immagine di copertina è tratta dalla Pagina Facebook della scrittrice Susanna Tamaro)

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