Cibo di strada: sono più di 8mila i mezzi che girano l’Italia

Vendono di tutto: panini, mozzarella, porchetta e salsicce, insalate. Ma anche risotti e spaghetti al dente. E arrivano fino a Città del Capo, in Sud Africa, passando per Parigi

CIBO DI STRADA –

E’ una delle grandi novità del mercato alimentare: gli street fooders, ossia i venditori di cibo di strada. Panini, hamburger, porchetta e salsicce, pizze, patatine fritte, ma anche piatti di pasta e dolci. Un menù completo. Le ultime stime, tra quelle più attendibili, parlano ormai di 8mila mezzi, a due, tre e quattro ruote ( ci sono anche i food truck, i camion che vendono il cibo), che girano tutta l’Italia, da Nord a Sud, per vendere piatti sulla strada. Alcuni sono diventati personaggi noti nei quartieri: come Il Tedesco che già nelle prime ore del mattino, a Messina, serve brioche e gelati, o il Biroccio, a Milano, che invece, propone il risotto.

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E alcuni hanno fatto grande fortuna all’estero. Come nel caso di due avvocati, diventati famosissimi a Parigi, dove propongono piatti a base di mozzarella e insalate, e dolci, in particolare un prelibato tiramisù. O come il food truck, il camion, di Luca Castiglione, a Città del Capo, che offre ai clienti spaghetti allo scoglio o in tutta una serie di versioni marine.
Ma chi sono gli street fooders? Quasi il 30 per cento di loro, esattamente il 27 per cento, ha tra i 22 e i 35 anni, e in questa fascia non mancano perfino giovani laureati che hanno deciso di cambiare vita e indirizzo professionale puntando tutto sulla scommessa del cibo made in Italy. La maggior parte di questi piccoli e giovani imprenditori sono di Milano e Roma, ma anche nel Sud il cibo di strada inizia a essere una via d’uscita dalla disoccupazione.

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