Avete mai affittato un amico? O lo avete chiesto in prestito? Sappiate che nel mondo ci sono milioni di persone, e non solo anziani, che pagano per avere una semplice compagnia. Vedere un film. Mangiare qualcosa insieme. Fare una conversazione. Andare a una mostra.
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AMICI IN AFFITTO
Attorno a una nuova domanda di relazioni, sempre più faticose anche per effetto della pandemia, è nata la loneliness economy (letteralmente: economia della solitudine). Paghi un prezzo, come se prendessi un taxi, e non sei più solo. Un esempio? Il successo globale del sito americano Rent a friend che offre, in qualsiasi paese del mondo, la compagnia di uno degli oltre 600mila amici che ha in catalogo.
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LONELINESS ECONOMY
Basta indicare la città da dove parte la richiesta e ti arriva una lista di amici disponibili per il servizio. Prima però devi pagare un quota di iscrizione a questa sorta di club pari a 25 dollari al mese ed essere pronto a saldare una tariffa oraria tra i 10 e 50 dollari.
AMICI A NOLEGGIO
L’economia della solitudine, come tutti gli affari che nascono da una domanda di nuovi, potenziali consumatori, è una risposta, piuttosto effimera e se vogliamo cinica, per affrontare un disagio reale. Gli ultimi numeri sono impressionanti. In Italia, dove alle relazioni umane siamo abituati da sempre, le persone che si sentono isolate, molto spesso e ogni tanto, sono il 48 per cento degli interpellati (sondaggio Ipsos). Significa che quasi la metà della popolazione deve fare i conti con il male oscuro della solitudine. Una malattia che ha impatti molto forti sulla salute.
RENT A FRIEND
Aumentano lo stress, l’ansia, i rischi di depressione e di problemi cardiovascolari. In termini concreti l’impatto della solitudine sul nostro organismo fisico viene equiparato a 15 sigarette fumate al giorno. E purtroppo la pandemia non ha fatto altro che accelerare il fenomeno, già esploso con il boom della tecnologia, il mostro capace di allontanarci dagli altri e di spingerci verso le sabbie mobili della solitudine. O dei rapporti vissuti e consumati solo sulla sponda del virtuale.
ECONOMIA DELLA SOLITUDINE
Contro la solitudine dovremmo imparare a mettere in campo altri mezzi, altre risorse, piuttosto che sprecare tempo con gli amici in affitto. Volgarmente, questi ultimi ricordano da vicino il ricorso da parte degli uomini alle escort per sottrarsi alla fatica di corteggiare una donna, di affrontarne pregi e difetti, di misurarsi con le sue qualità. Una resa sotto la bandiera rassicurante del denaro e di un pagamento senza responsabilità.
CHE FARE CONTRO LA SOLITUDINE
Meno soli, per esempio, significa non lasciarsi sfuggire alcun gesto di approccio quando una persona, anche solo istintivamente, emana empatia. Abbandoniamoci alla curiosità di approfondire, lasciamoci andare e corteggiamola, per scoprila fino in fondo. Senza farci troppe domande sul dove porterà questa esplorazione: l’importante è iniziare il percorso.
A CHE COSA SERVONO GLI AMICI
La solitudine si previene con la generosità. Più diamo, più riceviamo. È una legge naturale. E pazienza se qualche volta dobbiamo fare i conti con amare delusioni. Fanno parte del gioco. La generosità è l’essere disponibile nelle differenze, anche quando il nostro istinto ci porterebbe a chiudere porte e finestre. E’ un dare senza condizioni, in famiglia, con gli amici, anche al bar quando entriamo per un caffè e salutiamo le persone con un semplice Buongiorno e Buonasera.
La solitudine, infine, si contrasta con le piccole cose. I piccoli gesti quotidiani. Non potete vedere una persona per il locdown? Cercatela al telefono e non solo in via elettronica, parlatele, senza stare con l’orologio in mano in attesa che il tempo scada. Ascoltate la voce degli altri, non siate solipsisti, non barricatevi nelle finte certezze del narcisismo. E vedrete che gli amici non vi lasceranno mail soli, e non avrete bisogno di cercarne altri in affitto.
PARADIGMI PER AMARE E FARSI AMARE: