Favorire la mobilità delle persone con autismo attraverso un progetto che, come obiettivo principale, ha quello di semplificarne l’autonomia e l’integrazione. Io sono Pablo e qui sto bene consente a giovani e adulti di spostarsi con facilità con i mezzi di trasporto, dai treni agli aerei fino ai taxi, e di frequentare i luoghi pubblici dove ci sono più attenzioni e sostegno nei loro confronti.
Un progetto fortemente voluto da Alessia Condò, la mamma di Pablo, un ragazzo autistico da cui l’iniziativa prende il nome. “Io sono Pablo e qui sto bene” nasce infatti proprio dal vissuto personale di Pablo, ragazzo autistico che ha sempre e da sempre voluto lottare per la propria indipendenza e la propria autonomia di movimento, supportato dai genitori Alessia Condò e Karl Diemunsch che non si sono mai arresi davanti alle maggiori difficoltà che loro figlio incontrava, dall’andare a scuola da solo al comprare il gelato, fino ad arrivare a viaggiare con i suoi amici, superando ogni giorno i limiti dettati dal disturbo dello spettro autistico. Il viaggio di Pablo con i suoi amici di infanzia verso la Spagna del Nord è stato raccontato in un bellissimo documentario dalla regista Antonella Rossi: tutti in vecchio pulmino rosso del 1992 a GPL e benzina in giro per l’Europa a fare surf, partendo proprio da Roma, città natale di Pablo. Raccontando un viaggio spensierato, autonomo, libero e pieno di condivisione, parola che non si associa mai all’autismo. Il documentario è stato premiato nel 2019 con l’Oscar dello Sport del CONI.
Da qui l’idea di dare vita ad una rete sociale che lega insieme esercizi pubblici, locali e attività di quartiere in grado di assicurare accoglienza, cura e sostegno alle persone con autismo.
Anche una corsa in taxi, infatti, può generare paura o diffidenza, quindi basta soltanto, nel momento della chiamata o della prenotazione tramite app, informare tassisti ed operatori, delle difficoltà e lentezze verbali che una persona autistica può avere, dopodiché starà al personale avere pazienza e a assicurarsi che il cliente autistico abbia capito il numero del taxi, dove lo aspetta e il tempo di arrivo, avendo una conversazione paziente, consapevole ed accogliente. Sulle vetture aderenti, così come negli esercizi commerciali, vengono esposti gli adesivi del progetto, così da rassicurare maggiormente le famiglie e i passeggeri.
Per mappare i luoghi e i servizi amici delle persone con autismo, si può scaricare anche l’app “Ciao Amici”, nata proprio nel tentativo di rendere semplice e intuitivo il networking tra negozi, locali e servizi autism-friendly.L’obiettivo è quello di fare rete con altre famiglie di ragazzi e ragazze autistici e altre esperienze simili, partendo dalla vicenda biografica, dalle proprie difficoltà e dai propri successi per metterli a disposizione di chi vive la stessa condizione.
Le immagini sono tratte dalla pagina Facebook Io sono Pablo e qui sto bene
Leggi anche:
- La mamma di un bambino autistico spiega ai coetanei come si parla con lui
- A Coredo una casa tutta per i ragazzi autistici
- Conserveria: così i ragazzi autistici preparano le eccellenze alimentari
Vuoi conoscere una selezione delle nostre notizie?
- Iscriviti alla nostra Newsletter cliccando qui;
- Siamo anche su Google News, attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite;
- Seguici su Facebook, Instagram e Pinterest.

