Conserveria: così i ragazzi autistici preparano le eccellenze alimentari

L'esperienza di Castiglion Fiorentino con 20 giovani che lavorano con grande passione. E fanno parte dell'Associzione Ragazzi Speciali

conserveria ragazzi speciali

La Conserveria di Castiglion Fiorentino è un laboratorio speciale dove venti ragazzi producono conserve, marmellate, confetture e succhi di frutta, dove trovano lavoro ragazzi e ragazze con disabilità intellettuali o disturbi dello spettro autistico, imparando a destreggiarsi nell’arte della gastronomia e della cucina tradizionale toscana. Con un’attenzione particolare ai prodotti locali, provenienti da agricoltura biologica, e alle ricette della nonna.

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CONSERVERIA

Lo scheletro del progetto de La Conserveria, infatti, è proprio questo laboratorio di trasformazione alimentare di Castiglion Fiorentino, a dispetto del nome una cittadina di 13 mila e rotti abitanti in provincia di Arezzo. Lì, nel 2005, l’associazione Ragazzi Speciali Onlus  ha deciso di scommettere sulla diversità,  valorizzando le competenze delle persone con autismo, donando loro autonomia e un know-how legato alla produzione artigianale di alta gastronomia, creando una linea di prodotti che si collocano nella fascia medio-alta del mercato, caratterizzati dall’elevata qualità delle materie prime e della manodopera e destinati a tutta quella nicchia di consumatori in cerca della filiera corta, l’attenzione al biologico e alla stagionalità.

Gli scaffali che percorrono i  130 metri del laboratorio sono colmi di vasetti di sughi, creme salate e marmellate, succhi di frutta e frutta sciroppata, e le celle frigorifere piene di straccetti di chianina con olive, pappa al pomodoro, minestre di pane, melanzane alla parmigiana. A farli, con amore, tutte le mattine sono Dieci persone intorno ai 30 anni supervisionate da due volontari dell’associazione Ragazzi speciali onlus, che si mettono in gioco alla ricerca di autonomia. Alcuni, tra loro, hanno persino imparato a prendere i mezzi pubblici ogni mattina per andare a lavoro, come Andrea, 29 anni, che appena arriva accende l’estrattore, scarta la frutta acerba e quella marcia, ci mette dentro i frutti più gustosi, poi imbottiglia. Erika, invece, ha saputo potenziare le sue capacità comunicative e le sue abilità sociali: è  l’addetta alle vendite, la promoter, che durante i mercatini e le fiere parla con i clienti per far conoscere il prodotto.

conserveria ragazzi speciali

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ASSOCIAZIONE RAGAZZI SPECIALI

Della bellezza e della forza di questo progetto, che ha come pilastri fondanti il riconoscimento della diversabilità e un contesto lavorativo rispettoso e dignitoso, parla in un’intervista al quotidiano Avvenire la responsabile ed ideatrice della Conserveria, Sara Rapini: «Quando i ragazzi disabili arrivano al nostro laboratorio, spiega -trasmettono un grande entusiasmo e una grande gioia, sorridono spesso anche per le cose più semplici. Non hanno, infatti, molte possibilità oltre al restarsene a casa, confinati tra le mura domestiche senza grandi alternative. Non è affatto vero che lavorare con le persone disabili rallenta il ritmo della lavorazione. Un mito che spesso è opportuno sfatare».

La Conserveria nasce proprio dall’esperienza della diversità, fatta da vicino. Quando Sara Rapini ha deciso, quindici anni fa, di mettersi in gioco ed attivarsi in questo settore, infatti, lo ha fatto perché a suo nipote era stato diagnosticato un disturbo dello spettro autistico, e aveva iniziato a sperimentare lo stigma e la poca inclusione della società riguardo queste problematiche. Nel futuro della Conserveria, dopo il successo di un crowdfunding per l’acquisto di un nuovo sterilizzatore, più grande, e un finanziamento della Regione Toscana, c’è il sogno di potenziare le vendite per assumere stabilmente, e di una casa famiglia accanto al laboratorio dove i ragazzi possano vivere anche fuori dall’orario delle loro attività produttive. Nel frattempo, però, hanno attivato un percorso virtuoso con l’azienda Vini di Toscana, che ha affiancato Ragazzi Speciali Onlus nella commercializzazione dei suoi prodotti, ideando una confettura fatta di frutta a km 0 delle campagne aretine e aloe arborescens.

(Immagine in evidenza e a corredo del testo tratte dalla pagina Facebook de La Conserveria)

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