Fiori di campo: il villaggio turistico sostenibile nato dai beni confiscati alla mafia

Cinque villette sequestrate a Marina di Cinisi a un boss della mafia sono diventate un mini-villaggio a spreco zero. Pannelli solari, recupero dell’acqua piovana, e orto biologico per gli ospiti.

VILLAGGIO TURISTICO SOSTENIBILE “FIORI DI CAMPO” IN SICILIA –

Un villaggio sostenibile, ad alta efficienza energetica, nato da alcuni beni sequestrati alla mafia. Il progetto di chiama “Fiori di campo” ed è nato a Marina di Cinisi, un’ora di automobile da Palermo, nei luoghi di Peppino Impastato, ucciso dai boss della criminalità organizzata.

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BENI CONFISCATI ALLA MAFIA IN SICILIA –

Qui cinque villette confiscate al mafioso Vincenzo Piazza, che riciclava il denaro sporco del clan Graviano, sono state riconvertite in un mini-villaggio turistico nel segno della sostenibilità e dell’efficienza energetica.

SOSTENIBILITA’ AL VILLAGGIO “FIORI DI CAMPO” –

Gli impianti sono a biomasse e con pannelli solari, l’acqua piovana viene riciclata e l’intera struttura ha costi molto bassi a livello di consumi energetici. Chi va a fare una vacanza a “Fiori di campo” può godersi i frutti di un grande orto biologico, partecipare ai laboratori sul riciclo e sul riuso, contribuire, con un’azione di volontariato, alle crescita del progetto. Una bella esperienza, sotto il segno del Non sprecare.

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