Riciclo reti da pesca - Non Sprecare
Questo sito contribuisce all'audience di

Reti da pesca, così quelle abbandonate diventano maglie e t-shirt alla moda (FOTO)

Attraverso il processo denominato Econyl Regeneration System, le reti da pesca abbandonate in mare, una volta recuperate, diventano filo di nylon 6 con il quale una stilista ha realizzato un’intera collezione di t-shirt creative e sostenibili.

di Posted on

RICICLO RETI DA PESCA –

L’inquinamento dei mari è un problema sempre più pressante che mette a rischio non solo l’ecosistema acquatico ma tutto l’ambiente con pesanti conseguenze anche per il futuro dell’essere umano. Per questa ragione è necessario trovare le giuste contromisure, meglio ancora se arrivano attraverso il riciclo creativo come nel caso del Gruppo Aquafil che recupera le reti da pesca abbandonate in mare e, attraverso un innovativo processo industriale denominato Econyl Regeneration System, le trasforma in uno speciale filo di nylon completamente rigenerato e pronto per essere utilizzato. In particolare, l’azienda, dal 2013, porta avanti il progetto “Healthy Seas, a journey from waste to wear” con lo scopo di ripulire i mari con il riciclo reti da pesca.

L’INQUINAMENTO PRODOTTO DALLE RETI ABBANDONATE IN MARE –

Oltre alla plastica, ai prodotti chimici e ai rifiuti vari, sono tantissime le reti da pesca dismesse e abbandonate nell’acqua. Non solo inquinanti, sono anche particolarmente pericolose per i delfini e gli altri animali marini che vi rimangono accidentalmente intrappolati e, se non recuperate, possono rimanere nell’ecosistema per centinaia di anni prima di distruggersi.

LEGGI ANCHE: Inquinamento: quattro italiani su dieci scaricano ancora liquami a mare

IL PROCESSO ECONYL PER IL RECUPERO DELLE RETI DA PESCA –

Grazie invece al processo Econyl® Regeneration System, le reti da pesca dismesse ma anche altri materiali di scarto come il fluff di tappeti o moquette e tessuti rigidi, diventano filo di nylon 6.

Il prodotto che possiede le stesse caratteristiche di quello ricavato utilizzando il sistema di produzione tradizionale, permette non solo il riciclo delle reti da pesca che altrimenti rimarrebbero abbandonati nell’ambiente ma consente anche di risparmiare materia prima da fonte fossile e non rinnovabile, adoperata nella produzione del nylon tradizionale.

LE T-SHIRT REALIZZATE CON IL FILO DI NYLON RECUPERATO DALLE RETI DA PESCA –

Ma non è ancora tutto: il filo di nylon ottenuto dalle reti da pesca si trasforma in tante curiose ma soprattutto non sprecone maglie e t-shirt alla moda e in tanti altri capi d’abbigliamento. Si tratta della collezione del brand Wave-O pensata per il prossimo autunno-inverno 2014/15 da Ondine de la Feld, creativa e visionaria archi-stilista che, con questa speciale fibra rigenerata, ha dato vita a una collezione eco-fashion.

Nello specifico, le maniche e la parte posteriore delle t-shirt sono in lana merino, quella anteriore è invece realizzata in filo ECONYL® e vivacizzata da caratteri cubitali stampati o decorati con applicazioni di cristalli.

Le frasi riportate sulle magliette: Be cool be eco, Plastic Love, I wear recycled fabric, Alive, Kiss, I feel good, raccontano con ironia e intelligenza il percorso sostenibile del brand e invitano ad avere rispetto per la salvaguardia dell’ambiente che ci circonda.

Attraverso questo video potrete invece i vari passaggi che permettono di ricavare il filo di nylon dalle reti da pesca:

PER SAPERNE DI PIU’: Riciclo dei materiali di scarto e innovazione, le creazioni dei fratelli Fernando e Humberto Campana

Share

LEGGI ANCHE:

<