Lo scandalo dello sfruttamento dei lavoratori precari di Poste Italiane, denunciato dal sito Non sprecare e dal programma di Rai 3 Report, sbarca in Parlamento. Carmela Auriemma, deputata del Movimento 5 Stelle ha presentato un’interrogazione depositata e consultabile sul sito della Camera dei Deputati. È rivolta ai Ministeri del Lavoro e delle Politiche Sociali, delle Imprese e del Made in Italy, e dell’Economia e delle Finanze, rispettivamente guidati dalla Ministra Marina Elvira Calderone, dal Ministro Adolfo Urso e dal Ministro Giancarlo Giorgetti.
Questa è una parte essenziale del testo dell’interrogazione, che denuncia anche una drammatica quantità di incidenti dei portalettere di Poste Italiane, che non hanno ricevuto alcuna formazione e utilizzano spesso mezzi poco sicuri.
Poste Italiane, nell’ambito delle proprie procedure di selezione del personale, sembrerebbe attuare modalità differenziate a seconda delle mansioni; in particolare, mentre alcune categorie come impiegati e consulenti finanziari vengono spesso stabilizzate dopo periodi di stage o contratti a termine, i portalettere risultano maggiormente esposti a fenomeni di precarietà strutturale;
in riferimento a questi ultimi, infatti, l’azienda parrebbe fare ricorso sistematico a contratti a tempo determinato, generando un continuo turnover di lavoratori senza offrire prospettive concrete di stabilizzazione, nonostante le numerose assunzioni effettuate dal 2017 a oggi – si parla di oltre 100.000 contratti per portalettere e addetti allo smistamento – circa 18 mila si sono tradotti in contratti a tempo indeterminato;
Poste Italiane ha istituito una graduatoria annuale finalizzata alla stabilizzazione del personale precario, tuttavia questa graduatoria continua ad ampliarsi con nuovi nominativi, senza che si assista a un effettivo e significativo assorbimento dei lavoratori già presenti;
emerge inoltre la denuncia, avanzata da numerosi lavoratori e confermata da fonti giornalistiche e giudiziarie, secondo cui la categoria dei portalettere sarebbe soggetta da anni a carichi di lavoro eccessivi, turni prolungati ben oltre l’orario contrattualmente previsto e prestazioni straordinarie non autorizzate né retribuite, con gravi ricadute sul benessere psicofisico dei lavoratori;
inoltre, sarebbero oltre 40.000 gli infortuni sul lavoro, di cui circa il 75 per cento riguarda i portalettere, occorsi dal 2017 a oggi, dovuti non solo all’esposizione dei lavoratori ai pericoli della strada con mezzi spesso inadeguati, ma anche alla scarsa, se non inesistente, formazione effettuata. In aggiunta, molti dei suddetti infortuni sono di particolare gravità, e in numerosi casi si rileverebbe la mancata corresponsione di indennità per le ore di straordinario non riconosciute dall’azienda.
Alla luce di quanto emerso, la deputata Auriemma chiede ai Ministri interpellati:
- Se siano a conoscenza dei fatti esposti e intendano avviare verifiche sulle politiche occupazionali di Poste Italiane, con focus su assunzioni e gestione del personale portalettere.
- Se intendano adottare iniziative per garantire trasparenza e correttezza nelle pratiche di reclutamento e impiego, contrastando il precariato reiterato e assicurando il rispetto dei diritti contrattuali e della sicurezza sul lavoro.
- Quali iniziative intendano intraprendere per tutelare i lavoratori di Poste Italiane, con riguardo a straordinari, contributi previdenziali e prevenzione degli infortuni, nel rispetto dei principi costituzionali.
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