SPID: la tortura inflitta da Poste italiane

Un doppio percorso, con due tappe. Prima moduli e risposte online. Poi, su appuntamento, la visita allo sportello. Con uno spreco di tempo e di denaro. Mentre la concorrenza fa lo SPID anche solo online

Poste Italiane è una società (controllata di fatto dallo Stato), specializzata nelle torture ai cittadini-consumatori. A sentire le loro pubblicità sono bravissimi a fare di tutto e di più. E presentano bilanci sempre stellari con ricavi in aumento. Poi, quando ci si sbatte il muso di fronte, allora viene fuori la verità, e lo spreco di tempo e di denaro che questa società continua a infliggere a tanti italiani.

SPID: COME EVITARE LA TORTURA DELLE POSTE

L’ultimo caso è quello dello SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), una sorta di identità digitale, composta da una username e una password, creata per rendere accessibili online alcuni servizi della pubblica amministrazione e dei privati aderenti. La SPID, potremmo dire con una metafora, è una chiave, con diverse mandate per sicurezza, con quale si evitano file e disagi. Un’opportunità, per  capirci, e non uno strumento di tortura.

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COME SI FA UNA SPID

Per esempio la SPID consente di conoscere in tempo reale la propria posizione previdenziale (dunque dobbiamo immaginare che sia usata anche da persone anziane), oppure di iscriversi a un concorso. Ma come si fa una SPID? Esistono alcuni soggetti autorizzati, che vanno da Aruba a InfoCert fino a Poste Italiane. E qui iniziano i guai e i problemi. Se infatti scegliete Poste Italiane, che ancora una volta dimostra quanto si cura poco dei problemi dei cittadini, come la corrispondenza nei centri minori o le raccomandate lasciate nella cassetta della posta senza aspettare un secondo,  avete deciso di partecipare a una via Crucis. In due tappe. La prima è online, e riguarda tutta una serie di domande alle quali rispondere e moduli da riempire.  La seconda, dopo che avete ricevuto l’appuntamento in un ufficio di Poste Italiane, è dal vivo. Peccato che l’appuntamento, che dovrebbe prendersi in pochi secondi, spesso non si riesce a fare online, è necessario ricorrere a un numero su WhatsApp  e che Dio ve la mandi buona. Inutile dire che nell’ultima curva è probabile incappare  in un personale di sportello quasi infastidito dal vostro arrivo. Chissà, forse stiamo iniziando rimpiangere le vecchie Poste quando facevamo la fila, ma almeno solo una volta ed eravamo serviti bene. Intanto, possiamo difenderci in un altro modo: facendo lo SPID con un’altra società autorizzata. Alcune, le trovate online, dicono che potete fare tutto da casa e in pochi minuti.

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