Avete presente quella maglietta pagata pochi euro, comprata solo per uno sfizio e poi gettata via perché non vi piace più o perché è di scarsa qualità e si è rovinata al primo lavaggio? È uno spreco. Abbandonarla nell’armadio o in un cassonetto è un gesto che richiede pochi secondi, quanto quello di cliccare sul tasto “compra”, ma altamente nocivo per l’ambiente, e anche per la nostra salute. Quella t-shirt utilizzata una volta sola, innanzitutto, viene consegnata in buste di plastica che finiscono per aumentare il numero di rifiuti, già di per sé enorme. E questo è solo uno dei problemi che si porta dietro, quello che salta immediatamente agli occhi. L’industria della moda, e in particolare quella della moda a “breve termine” ha un impatto ambientale enorme. Ma non aiutiamo l’ambiente neanche aggiornando ogni anno il modello di smartphone o facendo docce lunghissime considerando l’acqua un bene infinito. Ogni gesto può incidere profondamente sul nostro futuro. Ed è per questo che è necessario ripartire da chi ha in mano il futuro del Pianeta, i più giovani, che con la loro energia ma soprattutto il loro coraggio e la loro voglia di fare e di mettersi in gioco possono fare la differenza e attuare un cambiamento. Ed è proprio alle ragazze e ai ragazzi che vanno a scuola che è dedicato “Non è ancora tardi” edito da De Agostini, il nuovo libro di Antonio Galdo, giornalista e scrittore noto per il suo impegno nella promozione della sostenibilità e fondatore del sito Non sprecare. Perché, come recita il sottotitolo del libro, è proprio l’educazione civica che può aiutarci a vincere la sfida del futuro.
Niente catastrofismi però, niente ansia e soprattutto nessuna spiegazione noiosa: per lasciare un’impronta sull’ambiente e sulle persone basta il buon esempio. Il libro è un viaggio coinvolgente tra i temi cruciali dell’ecologia affrontati attraverso il racconto delle storie vere, e anche divertenti, di tanti giovani, e spesso giovanissimi, che hanno deciso di rimboccarsi le maniche e darsi da fare per cambiare le proprie abitudini e con esse anche un pezzettino di mondo. C’è chi ha inventato una serra verticale per coltivare senza sprecare acqua, chi ha creato un’app per salvare il cibo in scadenza, chi ha trasformato vecchi circuiti elettronici in gioielli super cool. Tutte idee geniali capaci di rendere migliore il nostro domani spalancando la strada a un mondo più pulito e più giusto.
Storie bellissime che Antonio Galdo ha scovato proprio parlando con gli studenti nelle scuole. Ed è proprio da questi incontri in cui si discute e ci si confronta sui temi dell’ecologia e della sostenibilità che è nata l’idea di un libro ispirato dai ragazzi e dedicato ai ragazzi.
Un mondo più sostenibile inizia da ciò che mangiamo, da quello che buttiamo (e dal modo in cui lo cestiniamo per evitare uno spreco di risorse) e anche dal modo in cui ci muoviamo. Ogni gesto quotidiano, anche il più abitudinario può diventare determinante.
Ad esempio, chi ama fare sport può scegliere di utilizzare la bicicletta anche per andare a scuola o a trovare gli amici. Oppure basta percorrere qualche metro a piedi per evitare di inquinare o aumentare il traffico usando l’automobile, se non è del tutto necessario. E a fine giornata, senza neanche accorgercene, avremo fatto qualcosa di importante per noi e per la collettività. Poi, piano piano, muoversi senza inquinare diventerà un gesto quotidiano del tutto normale. Così quando i più giovani avranno un’auto saranno anche in grado di adoperarla in modo equilibrato e rispettoso dell’ambiente. Il bello del cambiamento è che può essere contagioso. Quando si fa qualcosa di utile e si condivide con gli altri, è molto probabile che qualcuno poi segua l’esempio.
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