Le stazioni della metropolitana di Napoli sono tanti piccoli spazi museali di arte contemporanea. Con turisti che arrivano da tutto il mondo per ammirare l’arredo urbano di una metro, unico al mondo, con opere di Kounellis, Jodice, Longobardi, Merz, Paladino, Pistoletto. Ma non ci sono soltanto gli artisti contemporanei a fare della metropolitana di Napoli una gigantesca rete museale, diffusa in tutta la città. Ci sono anche i reperti archeologici venuti fuori durante gli scavi per la costruzione della linea e delle stazioni.
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MUSEO DELLA METRO A NAPOLI OCCUPATO DAGLI ZINGARI
Ogni volta che scavi in profondità a Napoli, specie nelle zone centrali, vengono fuori statue, marmi, dipinti, fregi di epoche greche, romane e successive. Tutto materiale da non sprecare. Per questo ha fatto bene l’amministrazione comunale a scegliere un’area dove realizzare il Museo della metropolitana. Una zona enorme, con un grande capannone e un parcheggio esterno, un tempo deposito dei mezzi, chiamato “Stella Polare”. Il luogo ideale per esporre i pezzi antichi in un’unica collezione e metterla a disposizione di esperti e visitatori. Peccato che dopo una prima spesa di 8 milioni di euro per la progettazione ed i rilievi, tutto si è fermato e il deposito è stato occupato da alcune famiglie di zingari. Che hanno piazzato tende, letti, divani, mobili. E allacci abusivi di acqua e luce. Il Museo della metro si è trasformato così in una sorta di palazzina abusiva degli zingari con lo spreco degli 8 milioni andati in fumo e il sopruso di un’occupazione illegale.
Fonte immagine: Il Mattino
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