Un museo a cielo aperto. Un piccolo paese, un borgo di 2.700 abitanti che vivono tra quadri, mosaici, ceramiche: Gravellona Lomellina, in provincia di Pavia, a meno di un’ora di distanza da Milano e al confine con il Piemonte, è davvero un posto speciale. Unico in Italia.
GRAVELLONA LOMELLINA MUSEO A CIELO APERTO
Il museo diffuso è sparso dappertutto tra le strade della cittadina e della sua frazione Barbavara. Sui muri, tra le strade, nei vicoli. Le opere sono state accumulate e disposte come arredi urbani a partire dal 1992 e negli ultimi anni si è deciso di passare anche alle copie di originali esposti nei musei. In particolare macchiaioli e divisionisti, pittori ottocenteschi, come Emilio Longoni, Telemaco Signorini, Angelo Morbelli. Artisti che hanno raccontato, con i loro lavori, la povertà, la miseria, i drammi del popolo.
FRANCESCO RATTI SINDACO DI GRAVELLONA LOMELLINA
Il regista di quest’audace operazione, a cavallo tra arredo urbano e riqualificazione del territorio, è stato Francesco Ratti, medico, sindaco del comune da quasi 30 anni. Ecco come spiega il suo progetto a Marialaura Iazzetti del settimanale L’Espresso: «Siamo abituati ad arredare solo le nostre case, ed a vivere in città brutte. Io volevo che un paese signorile per pochi diventasse bello per tutti». E così il medico di famiglia della città, è diventato il primo sindaco italiano a scommettere sul tavolo dell’arte per dare un volto al comune che amministra. A fare comunità. E ad evitare lo spopolamento dei borghi che invece devono essere sempre più un’occasione per dare casa e lavoro alle nuove generazioni.
Le immagini sono tratte dalla pagina Facebook Gravellona Lomellina Paese d’Arte, Natura e Fantasia dedicata al progetto
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