Basta con i mozziconi di sigaretta per terra: teniamo le città pulite con l’esempio di Tel Aviv

Per tenere le città pulite dalle sigarette basterebbe ispirarsi al design, che peraltro è un'eccellenza italiana. L'esempio della città israeliana dove i portacenere cittadini sono delle piccole opere d'arte

MOZZICONI A TERRA –

Ho letto una lettera disperata al Messaggero di una signora che scrive così: “Vivo in una bella strada, con alberi e spazi verdi. Ma è distrutta da un tappeto di mozziconi di sigarette che ogni giorni i miei vicini gettano a terra. Che strazio e che spreco….”. Siamo sempre più invasi dai mozziconi di sigarette. E molti amministratori pubblici protestano e chiedono aiuto ai cittadini: non riusciamo a raccoglierli e così la città non sarà mai pulita, dicono. Sono ovunque: nelle strade, nelle piazze, lungo i marciapiedi, nei giardini. E ovunque siamo sommersi dai mozziconi di sigarette, da quelle maledette cicche che gettiamo a terra senza preoccuparci mai del danno fatto. Un segno di inciviltà di noi cittadini? Sicuramente. Impotenza delle amministrazioni comunali di fronte al caos sporcizia? Vero. Eppure basterebbe poco, veramente poco per fare dei progressi significativi.

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LA SOLUZIONE DI TEL AVIV CONTRO I MOZZICONI DI SIGARETTE IN STRADA –

Bisognerebbe prendere spunto da una passeggiata a Tel Aviv, sul meraviglioso lungomare che collega la città nuova con l’antica Jaffa, e il cuore batte ricordando Napoli. È un’emozione struggente per i colori del tramonto, proprio come la passeggiata sul lungomare partenopeo, ed è anche una lezione di arredo urbano. Semplice, elegante, efficace. Facile da importare, insomma. A Tel Aviv, infatti, non esiste una crociata talebana contro i fumatori, come a New York e in molte città americane: siamo tollerati con le nostre sigarette, e con il nostro vizio di sfumacchiare all’aria aperta. Purché non sprechiamo e innanzitutto non danneggiamo la città gettando le cicche di sigarette per terra.

L’amministrazione comunale di Tel Aviv, però, è venuta incontro a noi, incalliti fumatori, installando anche nel percorso della passeggiata sul lungomare, tra panchine e piste ciclabili, una serie di eleganti portacenere (o posacenere) firmati da alcuni maestri del design israeliano. L’operazione non è stata a costo zero (voce del bilancio comunale: Arredo urbano) ma ha trovato anche generosi contributi di sponsor privati.

MOZZICONI DI SIGARETTE: LO SMALTIMENTO –

In Italia, purtroppo, continuiamo, quasi ovunque, a gettare cicche di sigarette in strada, sui marciapiedi, davanti ai tavoli di un bar. Anch’io l’ho fatto, confesso, fino a quando qualche anno fa mia figlia, allora tredicenne, mi ha detto: «Papà cosa fai? Sei pazzo?». La lezione mi è servita, e adesso ogni volta che devo spegnere un mozzicone di sigaretta cerco il portacenere. E quasi mai lo trovo. Perché? Basterebbe poco, veramente poco, per attrezzare un minimo le nostre città, i luoghi pubblici, con alcuni posacenere non ingombranti e di elegante design (siamo maestri in Italia in questo settore).

Qualche amministrazione comunale lo ha fatto: a Verona, per esempio, in strada trovate frequentemente dei portacenere, che non danno alcun fastidio, e il conto lo ha pagato una società del Nord Est che produce camini, la Camini Wierer, facendo così una sponsorizzazione utile per i cittadini veneti e per il marketing aziendale. Alla Triennale di Milano ho visto i lavori dei vincitori di un concorso, di design appunto, con il quale sono stati proposti alcuni portacenere che sembrano piccole opere d’arte.

L’Italia, come al solito, si muove, sottotraccia ed a macchia di leopardo sul territorio, anche in materia di arredo urbano e, in questo caso, lotta allo spreco dei mozziconi di sigaretta. Che cosa possiamo fare in più? Semplice: allargare la rete delle iniziative, e spingere i sindaci e qualche imprenditore generoso e illuminato, ovunque, a fare qualcosa per mettere i portacenere, come a Tel Aviv. Ricordandoci sempre che un mozzicone ha costi enormi di smaltimento, proprio per il comune che non fa l’arredo urbano (spreco enorme), e una cicca di sigaretta gettata in strada o sul marciapiede può stare anche dieci anni a inquinare i luoghi della nostra bellezza italiana.

da Il Mattino

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