Come si può riciclare l’anidride carbonica

Carburante per aerei e bottiglie di plastica, ma anche plexiglas. E batterie elettriche superpotenti. Il riuso dell’anidride carbonica non è più un sogno

come riciclare anidride carbonica

Dobbiamo ridurre di due gradi il riscaldamento globale, per farlo bisogna tagliare i gas serra e innanzitutto la loro principale fonte: l’anidride carbonica. Questa è la catena che dobbiamo spezzare. Molti governi sono impegnati a individuare la tecnologia giusta per catturare e stoccare l’anidride carbonica, mentre la ricerca scientifica sta facendo interessanti passi avanti nel tentativo di riciclare l’anidride carbonica.

COME RICICLARE L’ANIDRIDE CARBONICA

Il punto di partenza è il seguente: plastiche, sostanze chimiche, prodotti dell’industria della cosmesi, hanno bisogno di una fonte di carbonio. Ma se per produrli,  invece degli idrocarburi utilizzassimo l’anidride carbonica,  con una sorta di riciclo, avremmo eliminato tonnellate di gas serra all’anno. E creato le condizioni di base per contenere l’emergenza climatica. Esistono alcuni microrganismi usati per produrre birra, pane e anche biocarburanti come l’etanolo. Per entrare in azione hanno bisogno di zuccheri chiamati “acetogeni”, e sono questi capaci di usare l’anidride carbonica per produrre varie sostanze chimiche, tra cui l’etanolo.

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FERMENTAZIONE DEI GAS

In alcuni paesi, come gli Stati uniti e la Cina, alcune emissioni industriali contenenti monossido di carbonio e idrogeno sono già trasformate in etanolo che servirà, in un futuro a breve, a produrre carburante per aerei e bottiglie di plastica.  Alcuni prodotti, come il plexiglas, si prestano bene a essere realizzati su scala industriale con la fermentazione dei batteri acetogeni, e anche alcuni rifiuti rinnovabili si prestano al riciclo dell’anidride carbonica con gli acetogeni.

LA RICERCA AUSTRALIANA PER LE BATTERIE DA ANIDRIDE CARBONICA RICICLATA

Intanto alla Rmit University di Melbourne hanno brevettato una tecnologia con la quale si ottiene carbonio solido direttamente dall’anidride carbonica riassorbita dall’atmosfera. Si produce in poco tempo ed è molto facile da maneggiare: considerando la sua capacità di immagazzinare energia elettrica, questo materiale diventa un candidato naturale alla produzione di batterie elettriche sostenibili, ecologiche e molto potenti. Nate con il riciclo della micidiale anidride carbonica. Per il momento il processo è perfettamente riuscito in laboratorio, adesso bisognerà capire quando sarà applicato anche su scala industriale.

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