Amelia apre la pasticceria alla figlia autistica e la dedica a tutta la famiglia

Lolelì può diventare un locale molto frequentato a Torino. Ma anche il simbolo di una vita che non si spreca con l’aiuto di un’intera famiglia

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Lolelì, una pasticceria torinese inaugurata nel novembre del 2024, potrebbe diventare un locale molto frequentato nel capoluogo piemontese, ma anche il simbolo di un riscatto, di una vita che non si spreca, con l’aiuto di un’intera famiglia. Amelia Montedoro, ingegnera dei materiali, con un gesto di generosità ha aperto la pasticceria per dare un futuro professionale alla figlia Lorena, diplomata con ottimi proprio in Liceo del gusto, l’istituto Beccari di Torino.

Il nome Lolelì indica chi è coinvolto nel progetto: Lorena (la ragazza ventenne che soffre di autismo), le (indica il fratello minore, Michele), Lì (Amelia, la madre) . Nel  suo difficile percorso, pieno di incognite, Amelia ha avuto il sostegno concreto della  onlus “Laboratorio di idee”, che ha selezionato ragazzi e ragazze, con autismo o senza, per il lavoro in laboratorio, al banco e nella sala. E con questa è stato possibile avere una squadra, allora Amelia ha fatto il passo più impegnativo, ristrutturando un ex negozio di ferramenta in Borgo Vittoria (esattamente in via Bibiana 50) per creare lo spazio necessario sia alla pasticceria sia alla sala e al laboratorio.

La pasticceria offre un servizio completo: dalle colazioni con croissant prodotti da Lorena e i suoi colleghi, ai pranzi con panini, focacce e insalate, fino agli aperitivi, che vengono accompagnati da taglieri e stuzzichini. Ma non è tutto. Il laboratorio, infatti, punta a proporre anche dolci tipici del Sud Italia, come testimonianza di unione tra il Nord e il Sud dell’Italia. Almeno di fronte ai dolci.

Fonte immagine di copertina: Corriere della Sera

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