LEGALIZZAZIONE EUTANASIA –
Torna di attualità il problema dell’eutanasia. E questa volta a spingere a favore di una nuova legge che riconosca il «diritto alla morte» come un valore globale è in prima fila il settimanale The Economist. Nell’ultima copertina del giornale inglese compare un titolo «Il diritto di morire» con un sottotitolo «Perché il suicidio assistito dovrebbe essere legale» e l’immagine di una candela che si spegne con un semplice soffio. Nell’inchiesta, poi, ci sono i risultati di un sondaggio commissionato in 15 paesi del mondo occidentale in cui la proposta di introdurre l’eutanasia per via legislativa è giudicata favorevolmente dalla maggioranza dell’opinione pubblica.
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LEGGE EUTANASIA IN INGHILTERRA –
Il salto di qualità di questa battaglia sta nel fatto che il diritto alla morte non riguarderebbe più soltanto i malati terminali, coloro i quali hanno una pessima qualità della vita negli ultimi anni, ma in generale chiunque sia stanco di vivere. Chiunque consideri la vita una sofferenza insopportabile e insostenibile. E i medici non dovrebbero assistere soltanto attraverso la prescrizione dei medicinali necessari, ma anche con la possibilità di dare il colpo finale al paziente e portarlo così a morire.
LEGGE SUICIDIO ASSISTITO –
Insomma: il confine tra suicido ed eutanasia, nelle richiesta invocata da The Economist, sta diventando sottilissimo. La vita non ha grande valore, si può sprecare a proprio piacimento nell’assoluto dogma del relativismo, e diventa oggetto di una libera scelta, senza alcun condizionamento. «Agli adulti competenti è consentito di fare scelte di grande importanza, irrevocabili: cambiare il proprio sesso, abortire. Le persone meritano lo stesso controllo sulla propria morte. Anziché morire fra estranei, sotto la luce vivida della terapia intensiva, la gente dovrebbe poter terminare la propria esistenza quando è pronta, circondata dai propri cari» scrive il settimanale inglese.
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LEGGE EUTANASIA IN BELGIO –
Intanto, laddove l’eutanasia è legge, come in Belgio dal 2002, il confine con il suicido volontario (e legale) è già stato superato. Una giovane ragazza appena maggiorenne, con problemi psichici e con un padre violento e alcolista, ha deciso in questi giorni di optare per l’eutanasia. Con una motivazione molto semplice e radicale: «Vivere non fa per me». E allora tanto vale morire, cosa che avverrà per la giovane belga entro l’estate.