L’ecosfida del lusso in crisi di consumi

Suona come un ossimoro e invece e’ una nuova filosofia di vita. E’ il “lusso essenziale”. Penetrato recentemente nel mercato, rischia di stravolgere i criteri e le abitudini a cinque stelle. Se in tempi di crisi sembra ancora assurdo parlare di diamanti, diventa invece logico ragionare di miniere realizzate con criteri etici. Se il motoscafo […]

Suona come un ossimoro e invece e’ una nuova filosofia di vita. E’ il “lusso essenziale”. Penetrato recentemente nel mercato, rischia di stravolgere i criteri e le abitudini a cinque stelle. Se in tempi di crisi sembra ancora assurdo parlare di diamanti, diventa invece logico ragionare di miniere realizzate con criteri etici. Se il motoscafo puo’ sembrare superfluo, ha tutto un altro senso quando non e’ piu’ alimentato a benzina ma ad energia solare. Il lusso contemporaneo, dicono i trendsetter, e’ altro dal voler comprare con parecchi zeri: e’ la liberta’ di fare quello che si vuole quando si vuole ma, soprattutto, di farlo con criteri etici. Nomi famosi invitano e seducono il consumatore con progetti eco friendly. Michael Kowalsky, ceo di Tiffany & Co ha recentemente fatto sapere che la celebre gioielleria e’ impegnata ad ottenere materiali preziosi e gemme, tramite soluzioni che siano socialmente responsabili rispetto all’ ambiente: E’ il nostro goal e la cosa giusta da fare e i nostri clienti se lo aspettano e se lo meritano. Tiffany certifica cosi’ un nuovo sustainable style. Bulgari, altro gigante del mercato del lusso, risponde diventando parte attiva nella tutela dei bambini e aderisce alla campagna internazionale “Riscriviamo il Futuro” di Save the Children organizzando un’ asta (7 dicembre 2009 a New York) il cui ricavato sara’ interamente devoluto all’ organizzazione. Sempre nel campo dei gioielli c’ e’ il progetto della C5 (azienda nata dal desiderio della sua fondatrice Meghan Connolly Haupt di proporre una forma d’ industria del gioiello “responsabile”) che crea pezzi unici, nati da un’ interazione tra l’ azienda e il cliente, garantendo l’ utilizzo di metalli preziosi riciclati. Il gioiello di punta della C5 si chiama Embrace Pendant, e’ stato presentato in occasione dell’ Earth Day ed e’ un pendente fatto a mano, con oro giallo riciclato 14 Karati e Zultanite.

Il concetto di riuso e’ anche alla base della griffe ideata da Ilaria Venturini Fendi: borse, mobili e oggetti di design nati da materiali di riciclo. I pezzi unici di Carmina Campus (cosi’ si chiama la linea della stilista che e’ anche un agricoltrice biologica) stravolgono l’ atteggiamento nei confronti dell’ oggetto di consumo e hanno conquistato rapidamente il cuore del pubblico che si mette volentieri in fila per una borsa realizzata con scarti di pelle, tessuto di arredo e pezzi di pvc. Le borse sono realizzate in Camerun da un gruppo di donne che, con la supervisione della Venturini Fendi, hanno creato un laboratorio di artigianato. Una dimora puo’ essere bella, e anche intelligente, e’ invece il concetto di lusso rivisitato da Mario Cucinella. L’ architetto ha realizzato una casa a basso costo (100 mila euro) a misura di desiderio e a basso impatto ambientale. Un’ idea che gli e’ venuta, come spiega senza peli sulla lingua: Per provare a dare qualcosa di diverso ad un mercato che propone solo edilizia speculativa. La sua casa di 100 metri quadrati a 100 mila euro e’ stata presentata la prima volta nel 2007, quando ancora i mutui subprime servivano per coronare un sogno, ed e’ concepita come una piccola centrale di energia che copre il fabbisogno della famiglia che ci abita. La prima fiera di lusso sostenibile, “La 1.618 Sustainable Luxury Fair”, si e’ recentemente svolta a Parigi al Palais de Tokyo. Tra gli ideatori Brando Crespi (che ha anche fondato nell’ 86 la ong brasiliana Pro Natura International) che racconta: L’ esperienza di Parigi e’ stata entusiasmante, nei padiglioni abbiamo esposto solo prodotti e servizi selezionati nel rispetto dell’ ambiente e dei diritti umani, si respirava un’ aria visionaria e siamo riusciti ad eliminare tutti i prodotti di solo marketing. Nei saloni francesi hanno sfilato abbigliamento, tecnologia, spa, design, gioielleria, auto, food e cosmetica. Qualche esempio? L’ ultimo modello di Tv Bravia della Sony e il purificatore d’ aria vegetale di Mathieu Lehanneur. Tutto per dimostrare come ricerca e qualita’ siano oggi diventati il vero lusso.

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