L’Ambiente costa troppo e il New York Times chiude la sezione sul giornale

La crisi economica non ha risparmiato nessun settore tantomeno l’editoria che è tra quelli maggiormente colpiti. Sono tantissimi i giornali che si vedono costretti a portare avanti delle scelte organizzative: tra questi anche il New York Times, il prestigioso quotidiano americano che pochi giorni fa ha annunciato la chiusura della redazione “Ambiente” riassegnando altrove i […]

La crisi economica non ha risparmiato nessun settore tantomeno l’editoria che è tra quelli maggiormente colpiti. Sono tantissimi i giornali che si vedono costretti a portare avanti delle scelte organizzative: tra questi anche il New York Times, il prestigioso quotidiano americano che pochi giorni fa ha annunciato la chiusura della redazione “Ambiente” riassegnando altrove i giornalisti che lavoravano alla sezione.

Da uno dei quotidiani più conosciuti nel mondo nessuno se lo sarebbe aspettato, soprattutto in un momento in cui il tema del cambiamento climatico è quanto mai urgente. Eppure il New York Times citando come causa la crisi economica e una inevitabile riorganizzazione della testata, tra le varie sezioni ha scelto di sacrificare proprio quella relativa all’ambiente.

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Una decisione non facile, portata avanti, come spiega il direttore editoriale Dean Baquet, in virtù della multidisciplinarietà dell’argomento. Secondo Baquet, le “environment news” considerate fino a pochi anni fa un argomento di nicchia sono oggi al centro della vita sociale, politica ed economica. Pertanto, non sono più un elemento da considerare separatamente alle altre notizie ma un tema strettamente integrato ai quotidiani fatti di cronaca.

Una scelta abbastanza contraddittoria che non convince molto. L’ambiente e la sostenibilità ambientale infatti non solo sono sempre più al centro dell’interesse e delle priorità dei cittadini ma rientrano pienamente anche negli interessi delle aziende che giorno dopo giorno mostrano sempre più attenzione verso le tematiche green sul luogo di lavoro.

È proprio per questo motivo che chiudere la sezione “Ambiente” non è stata la scelta giusta. La mossa organizzativa corretta sarebbe stata quella di rafforzare la redazione in modo da approfondire ogni giorno di più un argomento cruciale sotto tutti gli aspetti: da quello politico che deve fare i conti con programmi elettorali sempre più green a quello della cronaca dove i reati ambientali, come vi abbiamo segnalato poco tempo fa, sono in costante aumento.

E voi che cosa ne pensate?

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