Più di cinquantacinque milioni di passeggeri annui in uno degli scali internazionali più noti e più conosciuti degli Stati Uniti, frequentato ogni giorno da viaggiatori e viaggiatrici provenienti da tutto il mondo. Che producono, ogni giorno, mezzo chilo di rifiuti pro capite.
Facendo un rapido calcolo, le cifre della plastica non riciclabile e dell’immondizia prodotta dall’aeroporto californiano sono da capogiro. Solo le bottigliette di plastica vendute ammontano a 4 milioni ogni anno. Numeri sempre più insostenibili in un mondo che vede la plastica come prima causa di inquinamento globale.
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AEROPORTO SENZA PLASTICA
Obiettivo dello scalo americano è che i passeggeri producano sempre meno rifiuti da inviare in discarica, e il primo passo è la riduzione della plastica. Venduta o trasportata. Motivo per cui i viaggiatori non possono né portare da casa bottigliette, né acquistarle negli shop dell’aeroporto o al duty free. L’acqua è gratuita, e le borracce di alluminio sono gli unici recipienti consentiti da portare con sé, da riempire nelle fontanelle disseminate in tutto l’aeroporto.
Se si opta per l’acquisto in aeroporto, invece, si troveranno soltanto bottiglie in vetro o in materiali riciclabili o compostabili.
AEROPORTO PLASTIC FREE
In realtà, il provvedimento non riguarda soltanto l’acqua, in vendita o nel bagaglio dei viaggiatori, ma anche tutta quella serie di contenitori e stoviglie che sono utilizzati nella ristorazione. Nessuno spazio, quindi, a recipienti usa e getta, cannucce, bicchieri di carta per il caffè, palettine per girarlo o semplicemente a kit per condire il cibo che poi sono destinati ad essere gettati senza possibilità di riciclo.
Il progetto dell’aeroporto senza plastica non è una misura isolata: si inserisce in un piano più ampio di riduzione dei rifiuti dell’intera città di San Francisco lanciato nel 2016 e che conta di arrivare, nel 2021, a una città a rifiuti zero. Un paradiso green che limita al minimo gli sprechi e che, per farlo, ha bisogno di tanti piccoli obiettivi mirati e azioni tanto specifiche quanto rigide.
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BOTTIGLIETTE PLASTICA AEROPORTO
San Francisco non è tuttavia il primo scalo ad aver ipotizzato una dismissione totale dei rifiuti in plastica, anche se è decisamente il primo ad aver avuto un approccio così radicale al problema. Altri aeroporti, in particolare quelli del Regno Unito, hanno deciso di giungere allo stesso risultato in maniera più graduale, iniziando a scoraggiare l’utilizzo del PET non riciclabile. Come? Incentivando, ad esempio, l’utilizzo di borracce in alluminio o riutilizzabili, da riempire nelle apposite fontanelle in tutto l’aeroporto.
Come accade a Manchester, il cui aeroporto ha deciso di aderire alla campagna Refill, nata per promovere il consumo responsabile e combattere la grandissima quantità di plastica da gettare.
Oltre alle fontane d’acqua già presenti nelle sale degli arrivi e delle partenze, i passeggeri hanno a disposizione altri 33 punti di rifornimento gratuito di acqua, tra bar, caffè e ristoranti presenti.
(Immagine in evidenza e a corredo del testo tratte da Repubblica.it/ Photo credits: Aeroporto di San Francisco)
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