Per il momento è una rete, ma potrebbe diventare un vero movimento. Ispirato all’idea condivisa che i cellulari, e gli smartphone in particolari, non vanno dati ai bambini troppo piccoli.
GENITORI NO SMARTPHONE
I genitori hanno dato vita a un progetto intitolato Aspettiamo lo smartphone, coinvolgendo 200 famiglie che hanno deciso di non comprare i cellulari ai loro figli fino alla fine della seconda media. E in questa decisione hanno avuto il sostegno delle scuole milanesi favorevoli al piano Aspettiamo lo smartphone: gli Istituti comprensivi Ermanno Olmi, Moisè Loira, Cavalieri e Rinnovamento Pizzigoni.
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L’ETA’ GIUSTA ALLA QUALE DARE IL PRIMO SMARTPHONE
I genitori ribadiscono di non essere contrari allo smartphone e al suo uso. Ma la loro battaglia, in sintonia con le prese di posizione anche dell’Associazione Italiana dei Pediatri, è attorno alla domanda-chiave: A quale età dare il primo smartphone al figlio? La risposta della rete di genitori milanesi è semplice: non prima dei 12-13 anni.
D’altra parte, i dati sono tutti a sostegno di questa linea apparentemente molto dura. Secondo un’indagine capillare per conto della Società Italiana delle Cure Pediatriche, i bambini nella fascia di età tra e 5 anni che già utilizzano lo smartphone sono passati dal 9 per cento del 2020 al 14,5 per cento del 2021. Quasi raddoppiati. E nella fascia di età successiva, tra i e i 10 anni, il salto è ancora più evidente: dal 23,5 per cento del 2020 al 58,4 per cento del 2021.
SMARTPHONE COME PASSATEMPO
Lo smartphone, per i bambini, è diventato il primo passatempo, seguito da tablet e videogiochi. Tutto all’interno del perimetro di Internet. E così nel 2021 c’è stato uno storico sorpasso. Il tempo medio trascorso dai bambini a smanettare con uno smartphone, pari a 2 ore e 35 minuti, per la prima volta ha superato il tempo medio trascorso all’aria aperta, 2 ore e 24 minuti. E anche questa non è una buona notizia, sotto alcun punto di vista.
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