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Importanza del biancospino
Che faccia bene lo si sa sin dal Medioevo anche se fino a non troppo tempo fa era considerato solo una pianta ornamentale. Stiamo parlando del biancospino (Crataegus monogyna o Crataegus oxyacantha), l’arbusto di medie dimensioni che fa parte della famiglia delle Rosaceae. I benefici terapeutici di questa pianta sono conosciuti dall’epoca degli antichi celti, tra i quali era considerata sacra. Le sue bacche venivano consumate sia al naturale che sotto forma di sciroppo. Questa tradizione, oggi, dopo molti anni di sosta è stata fatta rivivere e sono davvero in tanti ad utilizzare il biancospino per i loro piccoli acciacchi.
Benefici
- È diuretico e antispastico
- Può funzionare in caso di diarrea
- Ripulisce i vasi sanguigni dal colesterolo
- Migliora la digestione
- Si può usare con gargarismi in caso di gengivite e infiammazioni in bocca
Proprietà
Il biancospino trova impiego nel trattamento di una serie di disturbi legati all’ansia, sia le foglie che i fiori contengono i flavonoidi antiossidanti che prevengono le malattie cardiache. Inoltre potenzia la funzionalità del muscolo cardiaco come cardiotonico. Grazie anche alla vitexina, contenuta nelle foglie e nei fiori di biancospino, questa pianta è utile nel trattamento degli stati ansiosi poiché funge da sedativo nelle situazioni di stress. Con le bacche di biancospino si preparano, inoltre, ottime marmellate e sciroppi.
Parti utilizzate
Conservazione
Infuso di biancospino
Per beneficiare delle proprietà del biancospino possiamo preparare un infuso a base di foglie e fiori. Ecco cosa occorre:
Ingredienti
- 1 cucchiaio raso foglie e fiori di biancospino
- 1 tazza d’acqua
Preparazione
- Far scaldare l’acqua in un pentolino, versarla in una tazza insieme alle foglie e ai fiori di biancospino;
- coprire e lasciare in infusione per 10 minuti.
- filtrare l’infuso e assumerlo prima di andare a dormire per usufruire dell’azione rilassante e sedativa
Come si coltiva il biancospino
Controindicazioni
- Può potenziare l’effetto di farmaci per la pressione alta, beta-bloccanti, digitalici e altri farmaci per il cuore.
- Se assunto con farmaci antipertensivi, può provocare ipotensione
- Nei soggetti con frequenza cardiaca già bassa, può peggiorare la bradicardia.
- In alcune persone può causare nausea, vertigini, mal di testa o disturbi di stomaco
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