Consumo di pane: diminuisce in Italia perché ne sprechiamo meno in casa

Gli acquisti di pane sono scesi a 90 grammi pro-capite, ma la metà delle famiglie riutilizza quello del giorno prima.

CONSUMO DI PANE IN ITALIA –

Ci sono statistiche che si traducono in allarmi (ingiustificati) solo perché non riusciamo a interpretarle correttamente. Prendete la notizia apparsa su alcuni giornali nei giorni scorsi: gli italiani consumano meno pane. Anzi, siamo al minimo storico dai giorni dell’Unità d’Italia, quando per molte famiglie a tavola c’era solo il pane. Dove sta lo scandalo? Secondo un’interpretazione scorretta di questa statistica, il minore consumo di pane, sceso a 90 grammi pro-capite al giorno, altro non sarebbe che un ulteriore segnale di impoverimento del Paese. Meno soldi, meno spesa, meno pane. Balle. Se leggiamo i numeri nel loro complesso, scopriamo il vero motivo alla base di questa diminuzione: stiamo riducendo gli sprechi di pane nelle nostre case che avevano toccato punte vergognose. Altro che preoccupante calo dei consumi, siamo di fronte a un benvenuto calo degli sprechi.

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CONSUMO DI PANE PRO CAPITE IN ITALIA –

E la conferma di questa tendenza, che si allarga in genere a tutti i consumi alimentari con otto italiani su dieci che hanno ridotto gli sprechi alimentari domestici, arriva da altri elementi. Il primo: il 42 per cento delle famiglie mangia in modo regolare il pane del giorno prima, ed evita così di gettarlo nel cestino. Il secondo: il 24 per cento riutilizza il pane avanzato per fare nuove ricette all’insegna del cucina del Non sprecare. E 16 milioni di italiani, una bella fetta della popolazione, ha imparato a fare il pane in casa, e dunque non ha bisogno di acquistarlo in un mercato che, complessivamente, vale qualcosa come 8 miliardi di euro di spesa all’anno.

CONSUMO DI PANE IN ITALIA AL MINIMO STORICO –

Concludendo: consumiamo meno pane perché stiamo migliorando i nostri stili di vita. E adesso il risparmio, una parola chiave in tempi di Grande Crisi, deve allargarsi alla catena della distribuzione. E cioè a quei negozi, ai grandi magazzini, a piccoli e medi fornai, ai ristoranti, dove lo spreco del pane arriva fino a un terzo delle forniture. È una tendenza che bisogna fermare, in modo molto semplice: regalando il pane a chi ne ha bisogno, a partire dalle associazioni di volontariato che organizzano l’assistenza ai poveri.    

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