Coloriage: la sartoria sociale della moda africana

A Roma uno straordinario laboratorio atelier. Dove lavorano immigrati che arrivano dal Senegal e dal Bangladesh. Ma anche dalla Siria

Coloriage: la sartoria sociale della moda africana
Un laboratorio, ma non solo. Un atelier di straordinaria sartoria artigianale. Ma anche un punto di incontro di lavoratori, in prevalenza sarti, che arrivano da diverse parti del mondo: dalla Siria martoriata dalla guerra civile al Bangladesh della perenne carestia, dal Senegal come dal Brasile. Tutti insieme in un atelier nel centro di Roma, chiamato Coloriage, aperto da Valentina Kone.

COLORIAGE

I prodotti di Coloriage sono pezzi unici, generalmente realizzati con i colorati tessuti africani in cotone. Ma anche con scampoli delle collezioni di alta moda o anche con materiali di riciclo, plastica compresa. Nel catalogo compaiono così cappotti, cappelli, kimono. E anche abiti per bambini, borsoni da palestra, tovaglie e cuscini. Spugne ecologiche. Mascherine e portamascherine. Ci sono articoli per il salotto, per le camere da letto e per la cucina. Ma anche minigonne di velluto.

COLORIAGE

SARTORIA SOCIALE

Nella sartoria sociale Coloriage non si spreca nulla. Persino le macchine da cucire sono riciclate e arrivano dalle botteghe di vecchie sarte che hanno lasciato il lavoro o hanno sostituito le apparecchiature. Un progetto unico, a due passi da Piazza del popolo, che ancora una volta dimostra quanto e come l’immigrazione possa essere una risorsa. Da non sprecare.

COLORIAGE

Foto tratte dalla pagina Facebook di Coloriage.

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