La cannuccia che si mangia made in Italy

Si chiama Canù ed è fatta con la pasta. Non altera quello che beviamo, è insapore e quando finisce si butta nell'indifferenziata

cannuccia che si mangia

CANNUCCIA CHE SI MANGIA

Una cannuccia che si mangia, senza alterare il sapore di ciò che beviamo, ma anche senza inquinare. Fatta semplicemente con la pasta. Si chiama Canù, ed è brevettata e prodotta, anche in versione  gluten free, dalla cooperativa Campo di Fossombrone, nelle Marche. Se l’idea di immergere una cannuccia di pasta nel vostro drink preferito vi fa un po’ storcere il naso, sappiate che sarete smentiti: Canù è stata testata in laboratorio, e i test effettuati hanno confermato che rimane intatta dopo un prolungato utilizzo, non si percepisce il sapore della pasta nel momento in cui si aspira la bibita e non viene alterato il sapore di ciò che si sta bevendo. Canù si può mordicchiare, mangiucchiare, masticare senza problemi.

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CANNUCCIA COMMESTIBILE

L’intuizione viene dalle zite, una pasta lunga forata che può essere modellata come un vero e proprio tubetto, una cannuccia, in quanto da fresca è un materiale flessibile e facilmente manipolabile.
E, in effetti, non c’è bimbo o bimba che non abbia provato a bere dell’acqua con una penna, un rigatone o un bucatino, perché non replicare?
Nasce così la cannuccia di pasta senza ogm, perché, come spiegano dalla Cooperativa CAMPO (acronimo di Cooperativa agricola montana piante officinali), Canù non è solo una cannuccia, ma una piccola risposta al grido di allarme del mondo.

Sensibilità che la cooperativa marchigiana ha già dimostrato in più occasioni: con l’attenzione al biologico,  alla sostenibilità dello sfruttamento del suolo e dei metodi di produzione, alla sensibilità del consumatore.

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CANNUCCIA CANÙ

La Cooperativa CAMPO, con sede a Fossombrone, in provincia di Pesaro, si occupa di biologico dal 1978, e decisamente ha nelle sue corde la diffusione della cultura del biologico e della sostenibilità nella filiera ambientale. In preparazione, assicurano, c’è un intero catalogo di cannucce, per venire incontro anche alla ritualità e all’estetica del consumo delle cannucce durante i nostri aperitivi o le nostre serate. Si sta pensando a una versione in mais, in riso, anche colorata per mezzo dei legumi.

Moltissime sono, al momento, le richieste di Canù e delle altre tipologie di cannuccia alternative alla plastica usa e getta. Merito della rinnovata sensibilità ambientale del consumatore, che sempre di più semina un piccolo gesto per seminare la rivoluzione. Quella dell’abbandono totale dell’uso di cannucce monouso, bicchieri usa e getta e stoviglie in plastica, ascoltando il grido di aiuto dei nostri mari e delle nostre spiagge.

(Immagine a corredo del testo tratta dalla pagina Facebook della Cooperativa CAMPO)

COME COMBATTERE LO SPRECO DI PLASTICA:

 

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