Quanto si paga per una caldaia a legna

Dai 2mila agli oltre 10mila euro. Tra i vantaggi: abbatte gli sprechi energetici, richiede poca manutenzione e riduce i costi in bolletta

caldaia a legna
La caldaia a legna presenta diversi vantaggi: un risparmio (sia nell’impianto sia nel costo del combustibile), specie per quanto riguarda le bollette energetiche, una stabilità nei costi (il prezzo della legna non schizza come il gas), un abbattimento delle emissioni di CO2 nell’atmosfera, e una lunga durata. Quanto agli svantaggi, le caldaie a legna hanno bisogno di spazio, anche per lo stoccaggio del combustibile, prevedono molto lavoro manuale (procurarsi la legna, caricarla e immagazzinarla) e possono avere problemi se la legna assorbe umidità.
Ma quanto costa una caldaia a legna? E come si sceglie la migliore?
 

Come è fatta una caldaia a legna

I componenti che caratterizzano un impianto di riscaldamento a legna sono:
  • Scomparto per alloggio legna
  • Camera di combustione
  • Scambiatore per la dissipazione termica
  • Sonda lambda – sensore
  • Sistema di aspirazione

In genere, all’impianto è associato un puffer, ossia una cisterna ben isolata e di modeste dimensioni in cui viene immagazzinata l’acqua. Questo contenitore in acciaio funge da deposito per l’accumulo di calore in eccesso prodotto dalla caldaia.

Pertanto, anche quando la caldaia verrà spenta, sarà ancora possibile attingere dall’energia termica custodita all’interno del container. Per un uso più sostenibile e senza sprechi di energia.

Come funziona

In genere, la caldaia a legna è preferita in aree di periferia o in campagna dove non vi è disponibilità di un allacciamento al condotto del metano. Ma è di certo sfruttata anche in montagna dove la presenza di legna è tanta e l’efficienza è maggiore.
Ad ogni modo, un impianto di riscaldamento a legna presenta un vano in cui è possibile disporre i ciocchi di legno. In seguito, nella camera di combustione si assiste al processo di alimentazione per cui la legna, bruciando, produce energia termica.
Il calore infine, grazie allo scambiatore termico, riscalda l’acqua che confluisce in tutto il sistema di riscaldamento fino a raggiungere i termosifoni.
Oggi una caldaia a biomassa con alimentazione a legna consente di avere un’autonomia a pieno carico di oltre 24 ore. Il che influisce positivamente sui costi delle bollette, ma anche sugli sprechi di energia, con una riduzione delle emissioni di CO2 notevole.
 

Quanto si risparmia

Scegliere  una caldaia a legna permette di avere un risparmio pari a circa il 60 per cento rispetto al metano, fino all’80 per cento per il gas GPL. Per quanto riguarda invece gli impianti ad alimentazione elettrica, si azzera del tutto l’energia utilizzata per pompe di calore e ventole.

Costi

I costi di una caldaia a legna variano molto sulla base dei modelli. Queste sono le tre fasce di prezzo:

  • Caldaia a legna base: se state cercando una caldaia a legna di base, senza particolari tecnologie aggiuntive, i prezzi partono da circa 2.000 – 3.500 euro per modelli da 15-25 kW (la potenza media, adatta per case di medie dimensioni).
  • Caldaia a legna di fascia media: per modelli con più funzionalità, come una maggiore efficienza o sistemi di automazione, il costo può salire tra 3.500 e 6.000 euro.
  • Caldaia a legna di alta gamma: Le caldaie di alta qualità o con una maggiore potenza (oltre 30 kW) e tecnologie avanzate (come il controllo elettronico della combustione, il sistema di pulizia automatica, ecc.) possono costare anche da 7-10 mila euro a salire.

I modelli con i relativi prezzi

Gli impianti di riscaldamento a legna hanno dei costi piuttosto onerosi e soprattutto se si vuole acquistare un prodotto di marca, bisognerà considerare una spesa minima che va a partire dai 1.200 euro fino anche oltre i 7.000 euro per una di maggiore qualità.

Modelli raccomandati:

  • Fokus – caldaia a legna a fiamma rovesciata ASPIRO MONOMATIC (33Kv. AMFU 29 R) 5.834,04 euro
  • Fokulus Unical  – (da 20 a 40 kW) da 2.000 a 6.000 euro circa
  • Nordica LNK15  – a partire da 3.000 euro circa
  • Thermorossi Aspiromec – a partire da 4.000 euro circa.
  • Solarbeyer -a partire da 4.000 euro circa.
Sono disponibili numerosi modelli in vendita e in genere i preventivi sono da richiedere all’azienda produttrice per avere il prezzo esatto.

Le caldaie a legna usate

In termini di convenienza potrebbe sembrare un ottimo affare comprare caldaie a legna usate, che in genere vengono offerte a metà del prezzo rispetto al modello nuovo.

A parte l’età della caldaia, è importante verificare, con l’aiuto di una persona competente in materia, il suo stato fisico, in particolare la camera di combustione, la canna fumaria e il sistema di accensione. Se la caldaia ha subito danni strutturali o corrosione, potrebbe non essere sicura da usare o potrebbe avere costi di riparazione elevati. infine, verificate che la caldaia usata sia conforme alle normative locali in materia di efficienza energetica e inquinamento. Alcuni modelli più vecchi potrebbero non rispettare gli standard ambientali attuali e potrebbero non essere più utilizzabili in certe zone, soprattutto per quanto riguarda le emissioni di polveri sottili.

La manutenzione

La manutenzione di un impianto di riscaldamento a legna è piuttosto semplice, anche se sono previste pulizie costanti del vano e della camera di combustione da polvere, fuliggine e residui lignei. Questi sono gli interventi che comunque fatti:

  • Pulizia del focolare e della camera di combustione.  Dopo ogni stagione di riscaldamento o almeno una volta all’anno.
  • Pulizia del camino e del sistema di evacuazione dei fumi. Almeno una volta all’anno o più frequentemente se usi la caldaia molto intensamente.
  • Verifica e pulizia dello scambiatore di calore.  Una volta all’anno.
  • Rimozione della cenere. Ogni 2-3 giorni durante l’uso intenso, e comunque alla fine della stagione.
  • Controllo del sistema di ventilazione e delle griglie.  Almeno una volta all’anno.

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