Giampiero Giron, anestetista in attività a 85 anni. Per passione, e per disciplina

85 anni, una vita tra le corsie. Oggi dirige la clinica Villa Salus, 3000 interventi l'anno, alla maggior parte dei quali assiste per volere dei pazienti. Senza nessuna intenzione di smettere. Perché, dice, la pensione è la morte civile

anestetista a 85 anni

Cloroformio, trilene, curaro, barbiturici. Prima ancora alcool etilico. E ancora prima,nel Cinquecento, si dice che i pazienti venissero addormentati con i pugni. Oggi si usano potenti anestetici per via endovenosa, come il Fentanyl, con effetti collaterali che, se non gestiti, possono essere letali. Per tutto il resto delle cose da sapere sugli anestetici, rivolgersi a Giampiero Giron, 85 anni, una vita in corsia come anestetista e rianimatore, docente universitario e direttore sanitario, ancora in attività.
Senza alcuna intenzione di smettere.

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ANESTETISTA A 85 ANNI

Per lui, direttore sanitario dell’ospedale Villa Salus di Mestre, gli anni sono soltanto numeri convenzionale, e ogni giorno mette il camice per entrare in sala operatoria. La struttura effettua circa 3000 interventi l’anno, e spesso sono gli stessi pazienti a chiedere la presenza del Dott. Giron in sala, vista la sua esperienza e la grande professionalità. Figlia di anni di successi e di rigore medico e scientifico che lo hanno visto protagonista di interventi che hanno segnato la storia della medicina in Italia. Come il primo trapianto di cuore in italia, nel 1985.  In qualità di capo anestetista,  Giron addormentò Ilario Lazzari, primo paziente della penisola a ricevere un cuore da un donatore. O come quando ha fondato l’Istituto di Anestesia e Rianimazione all’interno dell’Università di Padova.

Gli anni non lo spaventano affatto, per lui sono sinonimo di esperienza. Anzi, chi ha ancora occhi, mani e testa funzionanti, nella sua visione delle cose ha il dovere di continuare la professione e aiutare tanti pazienti a superare qualsiasi forma di intervento, dal più leggero al più invasivo, senza traumi né pericoli. Sicuro di sè, ma con un grandissimo senso del dovere, che lo accompagna dal 1963, quando inizia a lavorare tra le corsie dell’ospedale di Padova, dopo una laurea brillante conseguita nel 1961. Specie rara, gli anestetisti, ancora di più quelli come il Dott. Giron, che hanno fatto della propria professione una vera e propria missione, una vocazione.

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GIAMPIERO GIRON ANESTETISTA

In Italia, ahimé, la carenza di anestetisti e rianimatori è storia nota, più volte denunciata. Giron ha una teoria, che ha molto a che fare con lo stress di una vita dalla quale dipendono altre vite. Un errore, uno solo, anche banale, e un paziente può non risvegliarsi o restare in stato vegetativo per il resto della sua esistenza. Per questo, secondo Giron, molti mollano prima, e si rivolgono ad altri percorsi in campo medico. Con meno rischi, meno responsabilità. In 56 anni di carriera, Giampiero Giron non ha mai ricevuto nessun richiamo per imperizia o nessun procedimento disciplinare. Moltissime sono le operazioni che sono brillantemente riuscite, solo qualcuna con lievi complicazioni, normali problematiche da terapia intensiva.

Le parole che caratterizzano Giron sono sicuramente rigore, dedizione e grande obbedienza. Al giuramento di Ippocrate, e sicuramente anche a suo padre, che lo voleva medico. Altrimenti, chissà, il professor Giron, dalle calle di Venezia dove è nato e cresciuto si sarebbe spostato altrove, per studiare fisica, oppure astronomia.

(Immagine in evidenza tratta da ilgazzettino.it// Photocredits Il Gazzettino)

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