Oggi vi voglio parlare di una richiesta di sottoscrizione che ho ricevuto nella mia casella email. L’Ai.Bi. (l’associazione Amici dei Bambini), chiede di aderire al suo Manifesto per una nuova legge sull’Adozione Internazionale. Ma che bisogno c’è di modificare la normativa? Cosa non funziona nelle adozioni in Italia? A guardare bene, molto: l’adozione internazionale nel nostro Paese è un istituto totalmente in crisi.
Per anni gli italiani hanno adottato moltissimo, piazzandosi ai primi posti nel mondo. Ma dal 2006 le idoneità all’adozione internazionale dichiarate dai Tribunali per i minorenni hanno subito un crollo vertiginoso: da 6.273 a 3.179 nel 2011. La metà. Più di tremila bambini rimasti soli. I motivi? Le procedure sono complicate e troppo lunghe (ad esempio il nostro è uno dei pochi Paesi in Europa in cui per ottenere l’idoneita` ad adottare si passa dal Tribunale), in un calvario che rischia di scoraggiare anche il più motivato dei genitori. Per non parlare dei costi, elevatissimi (fino a 30mila euro!), per accogliere un bambino nella propria casa.
La proposta dell’Ai.Bi. prevede, tra le altre cose, di semplificare e abbreviare l’iter, eliminando i passaggi inutili e i relativi costi per il bilancio pubblico. In questo modo l’adozione potrebbe diventare un servizio offerto dagli enti autorizzati in convenzione con la pubblica amministrazione, il cui costo sia proporzionale al reddito dei genitori, e totalmente gratuito per le coppie meno abbienti.
Nel caso delle adozioni gli sprechi di tempo e di denaro sono ancora più vergognosi di altri, perché di mezzo ci sono i minori. Io e Non Sprecare aderiamo al manifesto per una legge che sia davvero dalla parte dei bambini. E voi?