Vaccino contro il coronavirus, piano con gli annunci. L’arrivo, per fine anno, sarebbe un miracolo

Un italiano su due mostra scetticismo sulle ricerche in corso. Ma intanto l’Italia ha scommesso su un preparato che ormai è alla fase finale della sperimentazione

VACCINO A FINE ANNO

Verosimile. Auspicabile. Possibile. Mentre i ministri alzano i toni per annunciare che «avremo il vaccino entro la fine dell’anno», i tecnici sono più cauti, e, come nel caso di Ranieri Guerra, vide direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), e del professore Massimo Galli, cercano l’aggettivo più adeguato per non sbilanciarsi lasciando uno spiraglio aperto a una ventata di ottimismo.

VACCINO A FINE ANNO

L’atteggiamento del governo è comprensibile. La storia dei vaccini, già annunciati in altre occasioni, rischia di creare malumore e ostilità nell’opinione pubblica, già diventata molto scettica. Una ricerca dell’Università Cattolica dice che un italiano su due ormai crede poco nell’arrivo del vaccino. E questo scetticismo così diffuso, in termini elettorali, significa perdere consensi e voti. Cose che il governo non può permettersi.

Ma se le parole non vanno sprecate, possiamo arrivare alla domanda fatale, «Quando arriveranno le prime dosi di vaccino?», e alle possibili risposte, attraverso un’altra porta d’ingresso. Facendo il punto preciso e puntuale sulla situazione come si presenta in questo momento.

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QUANDO ARRIVA IL VACCINO

Attualmente si contano 182 vaccini candidati contro il Sars-Cov2, e di questi una quarantina sono nella fase 3 della sperimentazione, quella che si fa sull’uomo.  Tra i magnifici quaranta c’è anche il vaccino sul quale ha scommesso l’Italia, quello studiato e prodotto sull’asse Oxford-Pomezia, con un’opzione di acquisto molto ampia.

Se volete un’idea precisa e puntuale dello stato dell’arte dei 45 vaccini più vicini al traguardo, guardate lo stato dell’arte, vaccino per vaccino, secondo l’indagine pubblicata dal New York Times.

Nei vaccini approdati alla fase 3 è già possibile arrivare alla conclusione che si tratta di preparati che stimolano la produzione di grandi quantità di anticorpi, capaci di neutralizzare il coronavirus. Ora però ci sono ancora due ostacoli da superare per tagliare il traguardo della ricerca e poi passare alla produzione e alla commercializzazione del vaccino. 

QUANDO ARRIVANO LE PRIME DOSI DEL VACCINO

Primo problema. Va ancora accertato che i vaccinati non si infettano quando vengono a contatto con il virus. Secondo tema: al momento il vaccino è sperimentato soprattutto su persone giovani e sane, ma le più a rischio, nei fatti, sono quelle anziane e malandate. Dunque, bisognerà allargare la sperimentazione a queste categorie con risultati che, al momento, non sono ancora certi.

Conclusione: restiamo ottimisti e non escludiamo il miracolo in base al quale il vaccino per gli italiani possa essere pronto prima della fine dell’anno. Ma, appunto, consideriamo questa ipotesi come un miracolo, e non annunciamola come una certezza.

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