Mense scolastiche: il 14 per cento del cibo finisce nella spazzatura

Uno spreco incredibile che riguarda tutto, dal pane alla carne e al pesce. Più della metà delle scuole italiane non rileva la presenza di avanzi e il 16 per cento non fa la differenziata. Eppure non mancano le buone pratiche…

SPRECO CIBO MENSE SCOLASTICHE –

Il vizietto riguarda anche le scuole, che pure non navigano nell’oro: nelle mense si butta nell’immondizia almeno il 14 per cento del cibo. Una cifra enorme ( e approssimata per difetto) se consideriamo che, di solito, gli alunni hanno appetito e non lasciano pasti nei piatti. Inoltre lascia stupefatti il fatto che le scuole non siano in grado di organizzare un minimo di servizio in base al quale sia possibile recuperare questo cibo e darlo alle associazioni che si occupano di assistenza ai poveri sul territorio.

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SPRECHI ALIMENTARI MENSE SCOLASTICHE –

Quali sono i piatti che più frequentemente finiscono nell’immondizia? Le statistiche parlano nell’ordine di minestre, frutta, pane, verdura, carne e pesce. Secondo l’indagine realizzata dal Ministero della Salute, inoltre, più della metà delle scuole ignora completamente l’esistenza di avanzi nelle rispettive mense. Finge che il problema non esiste. Da qui la raccomandazione del ministero di monitorare il fenomeno, cercando di capire quali sono le cause dello spreco, per intervenire di conseguenza con l’obiettivo di ridurre il cibo nella spazzatura e aumentare quello che viene riutilizzato. C’è da tenere presente che, sempre secondo l’indagine ministeriale, nel 16 per cento delle scuole italiane ancora non viene svolta una corretta raccolta differenziata dei rifiuti.

BUONE PRATICHE NELLE SCUOLE –

Per fortuna, come questo sito racconta spesso, ci sono anche tante scuole che riescono a realizzare buone pratiche, recuperando il cibo e coinvolgendo gli alunni in questo meccanismo, educandoli così al rispetto di tutti i generi alimentari. Bisognerebbe fare circolare le buone pratiche, renderle sempre più conosciute, e fare in modo che, prima o poi, tutte le scuole si adeguino ai modelli più efficienti.

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